giovedì, 2 Maggio, 2024
Economia

Allarme usura per artigiani, negozianti e partite Iva

Famiglie sempre più indebitate e meno risparmiose e micro imprese a rischio usura. Una situazinoe che si fa sempre più pesante e denunciata dalla Cgia di Mestre che calcola, per il 2022, in ogni famiglia italiana un debito medio di 22.710 euro. Complessivamente la massa di debiti bancari in capo alle famiglie italiane ammonta a 595 miliardi di euro, in aumentato del 3,5 per cento rispetto al 2021. Ma secondo l’ultimo bollettino della Banca d’Italia in leggera discesa nel primo trimestre di quest’anno. Praticamente in una famiglia dove lavorano in due; uno stipendio intero di un anno serve per pagare i debiti. Alla fine del 2022 i debiti finanziari delle famiglie erano pari al 62,5 per cento del reddito disponibile, scesi al 61,1 per cento a marzo 2023.

Debiti lievitati con l’inflazione

Uno stock di debiti, comunque alto, che è aumentato soprattutto con l’impennata dell’inflazione che, a sua volta, ha fatto lievitare le rate dei mutui e il costo delle bollette. Paradossalmente, spiega l’ufficio studi della Cgia, è accaduto che l’incremento del debito sia riconducibile anche alla forte ripresa economica, dopo gli anni di pandemia, perché le aree più indebitate sono anche quelle dove i redditi sono più alti. Tutto si tiene. Il maggiore indebitamento di questi territori potrebbe essere riconducibile ai significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare che, ovviamente, sono in massima parte ascrivibili alle famiglie che hanno un buon tenore di vita. Altro paradosso è che, questa volta, il Mezzogiorno si presenta come l’area più virtuosa e in una situazione molto meno critica “anche se il peso dell’indebitamento della famiglie più povere”, sempre secondo la Cgia, “è sicuramente maggiore che altrove”.

Risparmi più bassi dal 2008

E dopo l’incontro tra Governo e opposizioni sul salario minimo, la Adecco Group, rivela un proprio sondaggio dal quale emerge che il per 61% dei lavoratori l’attuale stipendio non è sufficiente. Motivo per il quale aumentano anche le famiglie che non solo si indebitano, ma non riescono neppure a risparmiare. Il rapporto annuale della Banca d’Italia, infatti, evidenza che in un solo anno la ricchezza finanziaria erosa delle famiglie ha toccato quai i 700 miliardi di euro e la propensione al risparmio è calata dal 13,2% del 2021 all’8,1% del 2022. Il minimo registrato dal 2008.

Allarme usura dalla Cgia

Secondo la Cgia, i dati dell’Istat rivelano che le crisi che si sono succedute dal 2008 in poi hanno aumentato il numero dei nuclei familiari in difficoltà economica, visto che gli effetti di questi choc economici hanno aumentato il divario tra poveri e ricchi. I debiti, come sempre avviene, espongono al rischio usura e su questo, avvertono gli artigiani di Mestre, potremmo aspettarci un aumento di situazioni pericolose che, per ora, non si vedono, ma non va dimenticato che questo fenomeno è “carsico” ed è difficile da far venire alla luce. Ma questo non significa che non esista. Così, intanto, da Mestre si attiva l’allarme: “con il progressivo rallentamento dell’economia e il conseguente crollo dei prestiti bancari alle imprese avenuto negli ultimi mesi, non è da escludere che sia in atto un “avvicinamento” delle organizzazioni criminali verso le micro aziende a conduzione familiare: come gli artigiani, i negozianti e tante partite Iva.” Servirebbe riattivare il Fondo per la prevenzione dell’usura, suggeriscono gli artigiani, perché in questo modo si tamponano le situazioni più critiche. Mentre “per invertire la tendenza si dovrebbe mettere a disposizione delle piccole e micro imprese più liquidità.”

Milanesi i più indebitati, ennesi i meno

Tornando alle famgilie, quelle più in “rosso” sono nella provincia di Milano, con un debito medio di 35.342 euro (+5,1 per cento rispetto al 2021); al secondo posto scorgiamo quelle di Monza-Brianza, con 31.984 euro (+3per cento) e al terzo posto le residenti a Bolzano, con 31.483 euro (+5 per cento). Appena fuori dal podio notiamo quelle di Roma, con un debito medio che ammonta a 30.851 euro (+2,8 per cento) e quelle di Como, con 30.276 euro (+3,8 per cento). Tra le meno esposte, invece, segnaliamo le famiglie residenti nella provincia di Agrigento, con un debito di 10.302 euro (+3 per cento) e quelle di Vibo Valentia, con 9.993 euro (+1,9 per cento). Infine, le famiglie meno indebitate d’Italia si trovano a Enna, con un “rosso” pari a 9.631 euro (+3,6 per cento). Nel 2022 la provincia d’Italia che ha subito la variazione di crescita dell’indebitamento familiare più importante è stata Ravenna (+9,1 per cento), mentre l’unica che ha subito una contrazione è stata Vercelli (- 2,3 per cento).

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