venerdì, 3 Maggio, 2024
Ambiente

Settore marittimo: Eni e associazioni armatori per decarbonizzazione in mare

Energy Evolution del Gruppo Eni in collaborazione con Assarmatori e Confitarma (organizzazioni che rappresentano l’industria della navigazione) ha presentato ieri un documento di orientamento strategico per la decarbonizzazione del settore marittimo. Tale documento è stato redatto con il contributo di tre delle più grandi aziende produttrici di motori navali: la Wartsila, la WinGD e la MAN Energy Solutions.

La collaborazione tra le parti ha consentito di avviare un vero e proprio progetto partendo dall’analisi dell’evoluzione tecnologica dei motori e dalla disponibilità di vettori energetici a ridotta intensità carbonica.

Per Eni il settore marittimo necessita soluzioni a breve, medio e lungo termine compatibili con le dinamiche economiche per contenere fino ad azzerare le emissioni di CO2 e consentire agli armatori di rispondere adeguatamente ai target fissati dalla Commissione europea, nonché agli obblighi definiti a livello internazionale dall’IMO (International Marine Organization) e da altri ulteriori adempimenti.

Durante l’incontro di introduzione è emersa la volontà di realizzare dei casi pilota iniziando dai “biofuel” (combustibile ottenuto dalle biomasse quali ad esempio grano o mais), che rappresentano appunto nel breve-medio termine una soluzione già disponibile; questi progetti consentirebbero di soddisfare i target europei garantendo la competitività, tenuto conto che l’età media del naviglio mondiale è sotto i 22 anni e che, a seconda dell’utilizzo, i tempi di sostituzione dei motori sono molto diversi.

Le grandi aziende produttrici di motori navali sono dunque pronte a realizzare soluzioni ad hoc per le diverse tipologie di combustibile. Al momento gli armatori si stanno orientando per i nuovi ordini verso motori mono fuel in via sperimentale anche con la cattura a bordo della CO2 per il GNL o con tecnologie che possano assorbire il carbonio in forma solida e dual fuel che utilizzano vettori liquidi o gassosi anche bio, metanolo e nel lungo termine ammoniaca e idrogeno.

Durante la riunione Mario Mattioli, presidente di Confitarma, ha dichiarato: “Aver lavorato insieme a questo progetto, congiuntamente a Eni e a diversi altri qualificati attori, è un’ulteriore prova del fatto che gli armatori sono in prima linea per la decarbonizzazione del trasporto marittimo, pronti a fare quanto in loro potere in quest’ottica. Tuttavia è bene ribadire che quando si parla di combustibili alternativi è fondamentale il contributo dell’industria di terra per l’individuazione del fuel, per la sua produzione e infine per lo stoccaggio nei porti, la distribuzione e la messa a bordo della nave”.

A riguardo Stefano Messina, presidente di Assarmatori, ha sottolineato: “Su questo ci aspettiamo molto anche per rispettare le stringenti normative nazionali, comunitarie e internazionali in materia di sostenibilità ambientale”.

Anche Giuseppe Ricci, direttore generale di Energy Evolution, ha affermato: “Il settore marittimo è fondamentale per la competitività dell’Italia e anche per sperimentare la neutralità tecnologica attraverso l’adozione di numerose soluzioni per favorire una transizione equa, secondo le tre dimensioni: ambientale, economica e sociale. Come Eni crediamo molto in questo progetto, esempio inclusivo di collaborazione tra tutti gli attori del settore, che per noi rappresenta solo un primo passo sia per promuovere soluzioni già mature come i biofuel che sperimentare soluzioni più di lungo termine”.

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