martedì, 30 Aprile, 2024
Attualità

È morto Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi nasce a Milano il 29 settembre del 1936. Primogenito di una famiglia della piccola borghesia milanese, trascorre la sua infanzia nel Basso Varesotto. Il padre Luigi era impiegato alla Banca Rasini, la madre Rosa Bossi era casalinga e in precedenza aveva lavorato come segretaria alla Pirelli. Oltre a Silvio, dal loro matrimonio nacquero Maria Antonietta (scomparsa anni fa) e Paolo. A Milano cresce nel quartiere Isola, in via Volturno, al numero 34. Si laurea in Giurisprudenza nel 1961 dopo aver conseguito la maturità classica al liceo salesiano Sant’Ambrogio.

L’attività imprenditoriale

Iniziò la sua attività imprenditoriale nel settore edilizio e immobiliare, fondando nel 1961 la società Cantieri Riuniti Milanesi S.p.A., nel 1963 la Edilnord. Tra il 1969 e il 1976 delineò il progetto e giunse alla realizzazione di due quartieri residenziali di concezione moderna, Milano 2 e Milano 3, caratterizzati dall’alta qualità dei servizi offerti. Ben presto avviò la diversificazione delle sue attività, che furono nel corso degli anni raggruppate in gran parte sotto il controllo di Fininvest, costituita nel 1978, sotto la sua presidenza. All’inizio degli anni Ottanta entrò nel settore televisivo, rilevando e trasformando la tv via cavo di Milano 2 nella prima televisione commerciale nazionale alternativa al servizio pubblico: nasceva così Canale 5, a cui veniva affiancata Publitalia, la relativa concessionaria di pubblicità.  Al successo di Canale 5 seguì l’acquisizione di altre due reti: Italia 1 (1982) e Rete 4 (1984). Le tre televisioni diedero vita a un network nazionale in grado di competere direttamente con la RAI. Nel 1991, con la conquista da parte della Fininvest della quota di maggioranza della Arnoldo Mondadori, B. divenne il primo editore italiano nel settore libri e periodici, oltre a essere presente nella grande distribuzione (con la proprietà del gruppo Standa, poi ceduto) e nel mondo delle assicurazioni e delle gestioni finanziarie (con le società Mediolanum e Programma Italia).

La discesa in politica

Nell’inverno del 1993, in seguito al vuoto politico che si era formato dopo lo scandalo di Tangentopoli, Berlusconi decide di scendere direttamente in prima persona nell’arena politica italiana. Dall’esperienza dei club dell’Associazione Nazionale Forza Italia, guidati da Giuliano Urbani e dalla diretta discesa in campo di funzionari delle sue imprese, soprattutto di Publitalia ’80, nasce così il nuovo movimento politico Forza Italia, uno schieramento di Centrodestra che, nelle intenzioni, deve restituire una rappresentanza agli elettori moderati e contrapporsi ai partiti di centrosinistra. Il 26 gennaio 1994 ufficializza la sua discesa in campo. Alleatosi nel Settentrione con la Lega Nord (nel cosiddetto Polo delle libertà) e nel Centro-Sud con Alleanza nazionale (nel Polo del buon governo), vinse le elezioni politiche del marzo successivo. La vittoria elettorale, confermata alle elezioni europee di giugno, lo consacrò leader dello schieramento di Centrodestra. Nominato Presidente del Consiglio (maggio 1994), Berlusconi costituì un governo formato da Forza Italia, Alleanza nazionale, Lega Nord e Centro cristiano democratico. L’esecutivo venne messo in difficoltà dall’anomala posizione del presidente del consiglio, grande imprenditore e proprietario delle maggiori reti televisive private. In dicembre il ministero fu costretto a dimettersi, in seguito alla defezione della Lega Nord, e a lasciare il posto al governo Dini, espressione della coalizione di Centrosinistra. Nelle elezioni anticipate dell’aprile 1996 l’alleanza che faceva capo a Berlusconi (Polo per le libertà, composto da Forza Italia, Alleanza nazionale e da altri partiti minori di centro) venne sconfitta, seppure di misura, dallo schieramento di Centrosinistra (L’Ulivo). Nelle elezioni europee del giugno 1999 ottenne, con quasi tre milioni di preferenze, un vistoso successo che contribuì all’affermazione di Forza Italia come primo partito con il 25,2% dei voti. Questa tendenza favorevole fu confermata dai risultati delle elezioni regionali dell’aprile 2000. Una personalizzazione ancora più accentuata venne messa in atto in occasione delle elezioni politiche del 13 maggio 2001, quando riuscì a dominare la campagna della nuova alleanza di Centrodestra, la Casa delle libertà, in cui era entrata di nuovo la Lega Nord, ottenendo un importante successo.

Nominato Presidente del Consiglio (giugno 2001), nei successivi cinque anni di governo gli enunciati liberali e liberisti si scontravano con una crisi economica internazionale, con la necessità di mantenere un equilibrio tra le differenti posizioni politiche delle componenti della coalizione, con l’esigenza di dover chiarire la posizione di inquisito e di imputato in numerosi procedimenti penali da parte della magistratura. Dopo la sconfitta alle regionali dell’aprile 2005 fu costretto a varare nello stesso mese un secondo gabinetto. Alla vigilia delle politiche dell’aprile 2006 si impegnò in una dura campagna elettorale in cui confermò la capacità di intuire e mobilitare i sentimenti profondi di un’ampia parte del Paese. La sconfitta di stretta misura della Casa delle libertà a vantaggio della coalizione dell’Unione di Centrosinistra sottolineò la difficoltà di risolvere il problema del conflitto d’interessi. A questo si sono aggiunte la diminuzione del potere d’acquisto dei salari e la stagnazione dell’economia. Alle elezioni politiche dell’aprile 2008 il partito del Popolo della libertà ha conseguito un significativo successo elettorale, ottenendo una larga maggioranza parlamentare che ha portato Berlusconi a guidare, per la quarta volta, il governo. Nel marzo 2009, durante il congresso costitutivo del Popolo della libertà, è stato eletto, per acclamazione e all’unanimità presidente del partito. Nel 2010 il cofondatore del Popolo della libertà Gianfranco Fini è uscito dal partito creandone poi uno nuovo, Futuro e libertà per l’Italia, passato all’opposizione. Nel novembre del 2011 dopo il voto alla Camera dei Deputati sul rendiconto dello Stato, Berlusconi si è dimesso dalla carica di Presidente del Consiglio. Alle elezioni politiche del 2013 il PDL anche se in coalizione con la Lega e con altre forze di Centrodestra, non ha raggiunto la maggioranza né alla Camera né al Senato. Il partito è poi entrato a far parte e a sostenere il governo Letta di larghe intese, ma durante i mesi successivi all’interno del partito si sono evidenziate delle rotture tra i filogovernativi sostenitori della linea politica di A. Alfano, diventato vicepremier e i critici verso il governo legati a Berlusconi. Il Congresso nazionale del novembre dello stesso anno ha sancito lo scioglimento del partito che è confluito nella nuova formazione rinominata Forza Italia voluta da Berlusconi, a cui non hanno aderito alcuni membri filogovernativi e legati alla linea politica di Angelino Alfano, che hanno formato un nuovo gruppo parlamentare denominato Nuovo Centrodestra.

La decadenza da Senatore

Nello stesso mese, a seguito della condanna definitiva per frode fiscale, il Senato ha approvato la sua decadenza dalla carica di senatore. Alle elezioni politiche del 2018 Forza Italia si è presentata nella coalizione di Centrodestra che ha ottenuto circa il 37% dei voti insieme alla Lega, primo partito della coalizione, a Fratelli d’Italia e a Noi con l’Italia. Forza Italia ha ottenuto intorno al 14% dei voti. La coalizione è risultata la prima, ma non ha raggiunto la maggioranza assoluta per governare. Alle elezioni europee del 2019 FI ha registrato un’ulteriore perdita di consensi attestandosi intorno all’8,8%. Alle elezioni politiche del 2022 anche se FI ha perso altri consensi ottenendo circa l’8% dei voti, la coalizione di centrodestra di cui ha fatto parte, con Lega, Fratelli d’Italia e Noi moderati, ha raggiunto circa il 44% dei voti, la maggioranza assoluta in Parlamento, e Berlusconi è stato eletto al Senato.

I successi sportivi

Silvio Berlusconi, dopo averlo salvato dal fallimento, ha portato il Milan a successi così grandi e numerosi che mai prima di allora il club rossonero aveva conosciuto: saranno 29 in tutto, i trofei principali vinti (di cui 26 nei 20 anni da presidente, 3 negli 11 anni di vicepresidenza vicaria di Adriano Galliani), in 31 anni da proprietario del club, dal 24 marzo 1986 al 13 aprile 2017. Numeri sensazionali, che hanno fatto di lui il presidente più vincente e il patron più longevo della storia rossonera. Prima della politica, il calcio, in cui ha investito complessivamente 900 milioni di euro, per una media di 28 a stagione, è stato il terreno di conquista del Cavaliere. Quelli del suo Milan sono stati anni di grandi allenatori, da Sacchi a Capello, passando per Zaccheroni, Ancelotti e Allegri, con cui il rapporto non sarà sempre facile, e di grandi campioni. Il suo ciclo vincente sarà caratterizzato infatti dall’acquisto di fuoriclasse assoluti, fra cui ben 5 calciatori che conquisteranno il Pallone d’Oro: Gullit, Van Basten (3 volte), Weah, Shevchenko e Kakà. Ceduta la società nel 2017 ad una cordata guidata dall’imprenditore cinese Yonghong Li, nel 2018 Berlusconi torna nel calcio acquistando il Monza, che riporta in Serie B dopo 20 anni di assenza e poi per la prima volta in Serie A.

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