venerdì, 19 Aprile, 2024
Società

Walter Tosto, storia di ferro, di famiglia e leader d’impresa

Dietro un’impresa di successo ci sono tante persone.
Uomini e donne che lavorano incessantemente per realizzare un prodotto e/o garantire un servizio di eccellenza. A guidarli non è solo l’interesse economico, ma la passione per il bello e per il buono che ci ha resi famosi in tutto il mondo.
Tutto questo è il (vero) Made in Italy, quello che racchiude la nostra identità, esprimendola nelle forme più varie e disparate.
Un giornale come il nostro, fortemente ancorato alle radici popolari, ha il dovere di proporre ai propri lettori queste storie di vita vissuta, di sudore e lacrime, gioie e dolori che ci rendono orgogliosi di essere italiani.
Oggi vi parliamo della Walter Tosto SpA, un’azienda che ha saputo conquistare fette sempre più consistenti del mercato grazie alla intraprendenza del capostipite Walter e dei figli Luca, Catia, Monica ed Emanuela, veri “capitani” di impresa.
Buona Lettura.

Ingegno e sacrifici, così nasce dall’Abruzzo una SpA di importanza mondiale.

Impresa, impresa, impresa. Potrebbe essere questa l’asserzione imperativa della famiglia Tosto, il capostipite Walter i figli Luca, Catia, Monica ed Emanuela, “capitani” della Walter Tosto SpA.

Nei Tosto tutto appare forte e duraturo al pari di ferro e acciaio. Lo è di certo il carattere di Walter, uomo tutto famiglia e azienda, che si presenta in modo mite, addirittura schivo ma nel contempo determinato ed amichevole. Incontriamo il papà Walter e il terzogenito Luca a Chieti. Ad entrambi non piacciono i convenevoli inutili, accettano l’intervista de La Discussione partendo da una domanda.

Walter Tosto

Signor Walter di cosa va fiero nel suo percorso di vita e di imprenditore?
“Della mia famiglia”, risponde in modo fermo e convinto. Walter Tosto mi riceve nel suo ufficio profumato di legno dove spiccano divani in pelle bordeaux, su una parete, dietro la seduta del Presidente Walter, spicca un quadro “Mio padre”, dice, poi fa notare un piccolo ritratto incastonato in un portafoto d’argento in cui c è ritratta una donna “è mia madre”, indica con una voce carica di emozione.
Una storia di famiglia circondata d’affetto, di sacrifici, di spirito d’iniziativa. “I miei figli”, racconta, “hanno voluto più bene al loro nonno che a me” e sorride.

Dove è nato?
“A Pescara e vissuto in città fino a quando avevo 20 anni. Ho appreso cose in base agli insegnamenti di mio padre, un fabbro, quel suo lavoro così pesante divenne anche il mio”.

Poi come è andata?
“Sono partito solo, anche se il sostegno della mia famiglia non mi è mai mancato. Nel 1960, la mia prima sede è stata a via Colli Innamorati al numero civico 300. Era uno spazio di lavoro ed era una ex stalla, fabbricavo cancelli, vetrine…”.

Aveva appreso i segreti del mestiere. Chi è stato il suo maestro?
“Mio padre è lui che mi ha insegnato il rispetto del lavoro e dei ruoli. Così tutto si è evoluto millimetro dopo millimetro. Così l’azienda è cresciuta”.

È orgoglioso?
“Molto, e parte ciò che siamo e cosa produciamo, il mio orgoglio risiede nell’avere internamente al nostro stabilimento a disposizione per i nostri dipendenti, un asilo nido e una mensa che per la qualità è quasi migliore di un ristorante. Ogni dipendente conosce inoltre due lingue”.

Dal padre Walter al figlio Luca, stessa determinazione e idee chiare: lavoro, tenacia, innovazione e crescita.

Luca Tosto

Lei è la continuazione di una impresa che è cresciuta. In che dimensioni?
“La società per azioni è nata come azienda manifatturiera locale operante nella produzione di serbatoi, nel tempo la Walter Tosto è divenuta uno dei più importanti costruttori di componenti critici per impianti industriali in tutto il mondo”.

Cosa può dirci di suo padre?
“Un grande, caparbio, ingegnoso lavoratore che non si è mai arreso davanti ogni difficoltà.
L’azienda fu fondata a Pescara, e la sua prima attività era relativa alla produzione di serbatoi per le imprese vinicole e per i frantoi locali”.

Come si è innescata la crescita?
“Negli anni ’70 l’attività si è evoluta dapprima nella fabbricazione di serbatoi in pressione per Gpl e per carburante, successivamente nella produzione di componenti critici per i mercati internazionali Oil & Gas, Petrolchimico ed Energia. E siamo arrivati al 1994”.

Ed ora c’è la “grande” Walter Tosto SpA. Un passaggio generazionale riuscito?
“Oggi il nostro Gruppo è diretto dal sottoscritto con l’ausilio delle mie sorelle Catia Monica ed Emanuela e di un pool di giovani manager dalle eccezionali capacità”.

Quali sono i vostri numeri, che segnano le dimensioni di una eccellenza internazionale?
“Sintetizzo così. La società Walter Tosto SpA è controllata dalla Tosto srl, holding mista industriale che svetta sul Gruppo Tosto. Il fatturato consolidato ammonta a circa 220 milioni di euro con un numero di addetti e dipendenti pari a 1.300 unità”.

Sono numeri importanti che vi proiettano su una dimensione internazionale. Cosa realizzate ed esportate?
“La Walter Tosto esporta i propri prodotti in tutto il mondo ed è espressione di eccellenza della caldareria italiana, settore questo che ha acquisito enorme attenzione da parte di tutti i top player mondiali del settore oil and gas”.

Detto così appare quasi facile, ma sul lavoro per qualità e rispetto dei contratti siete di una determinazione unica. Può dirci come avete scalato altre società e concorrenti?
“Siamo divenuti titolari, acquisendo in molti casi anche le relative aziende con onerosi investimenti, dei brand storici della caldareria italiana come: Belleli, Bosco, Maraldi. Come gruppo Tosto siamo chiamati a rappresentare, nei principali tender del settore, la straordinaria capacità creativa e produttiva italiana”.

A destra vediamo Walter tosto a sinistra suo figlio ed in alto il nonno raffigurato nel quadro

Avete fatto un balzo enorme e i committenti sono soddisfatti. Vi sentite meritatamente azienda leader?
“Con un po’ di orgoglio, e senza falsa modestia, posso affermare che la nostra azienda sta consolidando la stima e la considerazione che il mercato mondiale nutre per l’industria manifatturiera”.

Entriamo un po’ più nel merito della vostra attività?
“L’azienda si colloca principalmente nel comparto metalmeccanico della caldareria: progetta e realizza enormi apparecchiature tecnologiche in pressione che esporta in tutto il mondo. Il Gruppo Tosto opera anche sul mercato della distribuzione del gpl con la società WTS Gas SpA di Chieti”.

Chi è interessato alle vostre produzioni?
“I clienti “target” sono le multinazionali del settore Oil & Gas, del settore petrolchimico e della produzione di energia”.

Avete in corso nuove e importanti commesse e investimenti internazionali. È così?
“L’azienda ha potenziato il proprio know how grazie agli ingenti investimenti operati nel campo della tecnologia, degli impianti e soprattutto delle risorse umane, componente centrale ed imprescindibile dei fattori produttivi aziendali. La produzione del settore industriale avviene totalmente su commessa e l’azienda realizza internamente, se richiesto, anche la progettazione”.

Riuscite a competere con una concorrenza internazionale agguerritissima. Come fate?
“Ci riusciamo grazie all’alto livello di competenze raggiunte. La Walter Tosto oggi opera con qualifiche internazionali e compete con successo al pari di colossi multinazionali coreani, giapponesi ed indiani”.

Siete presenti in settori innovativi come nella produzione di energia pulita?
“Nel campo dell’Energia, l’impresa è attiva nel programma di ricerca internazionale ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) grazie appunto all’award da parte dell’agenzia europea Fusion for Energy (F4E) di un contratto milionario per la realizzazione del vacuum vessel”.

Ci può spiegare meglio?
“Un progetto che rappresenta l’ultima innovazione nello sviluppo della produzione di energia da fusione nucleare: ITER sarà il primo impianto a fusione di dimensioni paragonabili a quelle di una centrale elettrica convenzionale ma con tecnologia completamente diversa, zero inquinamento, e nessuna produzione di scorie. Avrà il compito di dimostrare la fattibilità scientifica e tecnologica della fusione nucleare come fonte pulita di energia”.

Da ragazzi la vostra palestra e la vostra gavetta è stata l’ azienda raccontiamo come?
“Da sempre come famiglia ci siamo dedicati al lavoro in azienda. Anche in vacanza, persino d’estate per un intero mese per noi la sveglia era alla 6.30, significava sacrificio, valore e formazione”.

Si ricorda un punto di svolta aziendale? Un momento di cui va fiero?
“La svolta per me è avvenuta con l’acquisizione dello spazio a mare sul porto di Ortona. Da lì abbiamo dato vita a costruzioni giganti di caldareria”.

Grazie di tutto. Come possiamo concludere questa nostra intervista. Ha un suggerimento per i giovani?
“Sacrificio, impegno, determinazione e anche molto affetto per quello che si sogna e si realizza in concreto”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Nuova collaborazione Snam-Politecnico Milano su transizione energetica

Redazione

Al via progetto Enea da 3,6 milioni per le reti del futuro

Redazione

Il Paese che dialoga ritrova un’unica voce moderata

Giampiero Catone

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.