giovedì, 25 Aprile, 2024
Manica Larga

Brexit andata e ritorno: parola ai giovani leader

Genio e sregolatezza da sole non bastano a gestire il potere. Se poi ci aggiungiamo una buona dose di sfrenata ambizione il risultato è una guerra civile, tipo la Brexit. Per questo un primo ministro, definito tutto fuorché un vero brexiteer, ha potuto camminare sul velluto. Complici un conflitto mondiale sullo sfondo e un atteggiamento piú morbido da parte dell’Unione Europea. Con buona pace di Boris Johnson e delle sue stropicciate ambizioni politiche, ormai fuori tempo. Adesso però tocca alle nuove generazioni riannodare i fili.

Il “Windsor Framework”

Una delle principali notizie della settimana è stato infatti l’accordo raggiunto tra Unione Europea e Regno Unito su come gestire i confini nord-irlandesi. Il “Windsor Framework” stabilisce di fatto che il Nord Irlanda avrá da un lato un confine britannico e dall’altro un confine europeo.

In buona sostanza, argomenta Rishi Sunak fornendo di fatto un grande assist a chi crede nel progetto europeo e a chi è rimasto deluso dalla Brexit, l’Irlanda del Nord si trova nella invidiabile posizione di avere un accesso privilegiato a due mercati e questo non fará che attrarre investimenti.

La sintesi è che un accordo è stato possibilie perchè le parti hanno collaborato. Ed è questa la vera notizia. L’attivismo di Re Carlo e di Ursula von der Leyen hanno subito fatto capire come sarebbe andata a finire, dopo anni di conflitto in quella che è stata una tripla guerra civile: tra UK e UE, tra leavers e remainers e tra generazioni.

Una luce in fondo al tunnel?

Naturalmente ci vorrá del tempo per digerire. Di certo, come scrive Sarah Vine, editorialista di punta di uno dei giornali piú letti al mondo, il Daily Mail, nonchè ex moglie di uno dei piú ardenti Brexiteers, Michael Gove, “l’idea che tutto questo possa finalmente giungere a una conclusione, che in qualche modo tutti noi — da entrambe le parti— ci stiamo finalmente avvicinando, è qualcosa che non avevo nemmeno osato sperare”.

Prosegue: “Per me, la Brexit è stata una questione personale e dolorosa”. E auspica: “Se il piano di Sunak avrà successo, ci sono tutte le possibilità che alcune di queste fratture possano finalmente iniziare a guarire”.  Ma, conclude, “Per me, purtroppo, è troppo tardi. Alla fine, la Brexit mi è costata non solo alcune delle mie amicizie più care, ma anche il mio matrimonio”.

Il tempo delle nuove generazioni

 Arriva dunque il tempo di ricostruire e recuperare il tempo perduto. Arriva dunque il momento per le nuove generazioni di prendere in mano la leadership politica e riaprire con visione positiva a un futuro ricacciato nell’angolo da nostalgie fuori moda. C’è bisogno di energie fresche per immaginare e costruire nuovi orizzonti.

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