venerdì, 19 Aprile, 2024
Società

Fao: in calo i prezzi alimentari mondiali

La FAO ha reso noto che i prezzi alimentari mondiali sono diminuiti a dicembre per il nono mese consecutivo. L’indice globale dei prezzi dei generi alimentari, che a dicembre era in media di 132,4 punti, è sceso dell’1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tuttavia, per l’intero 2022, l’indice, che tiene traccia delle variazioni mensili dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari comunemente scambiati, ha registrato una media di 143,7 punti, in aumento del 14,3% rispetto alla media del 2021.

“La calma dei prezzi alimentari è benvenuta dopo due anni molto volatili. È importante rimanere vigili e concentrarsi sull’alleviare l’insicurezza alimentare globale, dato che i prezzi alimentari globali rimangono a livelli elevati, con molte materie prime vicine ai massimi storici e con l’aumento dei prezzi del riso e ancora molti rischi associati alle forniture future”, ha affermato Maximo Torero, capo economista della FAO. Questa stasi è dovuta principalmente ai prezzi mondiali degli oli vegetali, il relativo sottoindice FAO è sceso del 6,7% rispetto allo scorso novembre, raggiungendo il livello più basso da febbraio 2021. I prezzi internazionali di oli di palma, soia, colza e girasole sono tutti diminuiti nel Dicembre, a causa della modesta domanda globale di importazioni e delle prospettive di una produzione stagionalmente più elevata di olio di soia in Sud America, nonché dei prezzi più bassi del greggio.

Anche l’Indice FAO dei prezzi dei cereali è diminuito, registrando un calo dell’1,9% rispetto allo scorso novembre. I raccolti in corso nell’emisfero australe hanno incrementato le forniture di grano esportabile, mentre la forte concorrenza del Brasile ha abbassato i prezzi mondiali del mais, ha affermato la FAO. Al contrario, i prezzi internazionali del riso sono aumentati, sostenuti dagli acquisti asiatici e dall’apprezzamento della valuta sul dollaro per i paesi esportatori. Idem per i prezzi della carne, il cui indice dei prezzi si è contratto dell’1,2% a dicembre su un mese, a causa in particolare del calo dei prezzi mondiali di carne bovina e pollame.

I prezzi internazionali della carne bovina sono stati influenzati dalla debole domanda globale di forniture a medio termine, mentre forniture di esportazione più che adeguate hanno spinto verso il basso i prezzi della carne di pollame, ha affermato la FAO. Al contrario, l’Indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è salito dell’1,2% a dicembre, dopo cinque mesi di ribassi consecutivi. Questo aumento mensile è il risultato dell’apprezzamento dei prezzi internazionali del formaggio, che riflette l’inasprimento delle condizioni di mercato, mentre le quotazioni internazionali del burro e del latte in polvere sono diminuite.

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