martedì, 7 Maggio, 2024
Attualità

A Palermo conferenza annuale sul fenomeno migratorio

No a una gestione emergenziale, sì a politiche attive per la permanenza in Sicilia. È questo il messaggio che emerge dalla prima conferenza annuale sul fenomeno migratorio, tenutasi allo Splendid Hotel La Torre, a Palermo, con l’obiettivo di rilanciare le politiche di accoglienza e inclusione da adottare nei confronti di quanti sbarcano sulle coste siciliane.   La conferenza, prevista dalla legge regionale 20 del 2021, si è suddivisa in diversi focus tematici su politiche del lavoro, abitative, sociosanitarie, istruzione e formazione, antidiscriminazione, carceri e tratta. Un percorso che parte dall’analisi dei fattori che determinano le migrazioni (sociopolitici, economici, demografici e ambientali), per poi spostarsi sulle politiche volte a favorire l’integrazione dei profughi nel territorio: l’obiettivo è evitare che tali soggetti divengano preda di fenomeni come caporalato e sfruttamento lavorativo o che finiscano assorbiti dalle organizzazioni criminali.   Cinque i campi su cui per la Regione è necessario intervenire: accoglienza, migliorando le condizioni abitative e superando il sistema degli insediamenti informali e dei ghetti; lavoro, superando le condizioni di illegalità con attività di prevenzione e vigilanza; trasporti, offrendo soluzioni di mobilità per accrescere l’autonomia dei lavoratori e contrastare il ruolo degli intermediari; integrazione, promuovendo percorsi di partecipazione attiva alla vita sociale in collaborazione con la società civile e gli altri attori del territorio; governance, favorendo modelli di intervento della pubblica amministrazione efficaci e adeguati alla gestione della complessità sociale del fenomeno.   “La prima conferenza annuale sul fenomeno migratorio deve darci gli strumenti per garantire piena integrazione a chi arriva in Sicilia Queste persone non vanno aiutate solo nell’immediatezza, ma devono diventare parte integrante del nostro tessuto sociale e spingere i siciliani ad aprirsi al pluralismo: non dimentichiamo che anche noi siamo stati immigrati per tanto tempo”, sottolinea l’assessore regionale alla Famiglia Nuccia Albano.

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