Attuare il Piano nazionale di Ripresa e adeguarlo al nuovo contesto economico ricordando il ruolo centrale dell’agricoltura. È la richiesta della Cia-Agricoltori che osserva come in conseguenza della crisi energetica, sia necessario, “attualizzare le misure del Piano nazionale di Ripresa, con un approccio che sia politico, non solo tecnico. Serve una regia unica”, chiede la Confederazione, “per avviare un’osmosi che superi l’attuale pluripartizione dei compiti fra i vari soggetti interessati, tenendo conto del ruolo centrale del mondo agricolo”.
L’incontro con Fitto
Rilievi e indicazioni sono stati rese noti dal vicepresidente Cia-Agricoltori Italiani, Gianmichele Passarini, a Palazzo Chigi nell’incontro delle associazioni di categoria con il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.
“Secondo Cia, quanto è avvenuto negli ultimi mesi con l’esperienza del bando dei parchi agrisolari va analizzato con attenzione per apportare i necessari correttivi”, scrive la Confederazione, “Come più volte sottolineato, non è, stato, infatti, utile ancorare la misura al solo autoconsumo aziendale, escludendo di fatto le piccole imprese agricole”.
Governance chiara sulle risorse
La Confederazione ricorda, inoltre, che molti agricoltori non hanno concorso anche per carenza di risorse economiche. Per la Cia è necessario il coinvolgimento di soggetti di garanzia pubblica, come Ismea e Medio credito centrale. “Ancora tante incognite”, rileva Cia, “si affacciano sull’altra importante misura dei parchi agrivoltaici, dove mancano indicazioni definitive e un quadro d’insieme completo. È necessaria una governance chiara e un tavolo di lavoro tra le varie associazioni di rappresentanza del mondo agricolo ed energetico, con l’obiettivo di una collaborazione strutturale e costruttiva”.
Agricoltura settore strategico
“Occorre evitare il rischio”, evidenzia la Cia-Agricoltori, “che il settore primario diventi soggetto passivo e non centrale in una misura finalizzata alla valorizzazione del binomio fra energia e produzione agricola. Si eviti, dunque, di spalancare le porte ai grandi fondi d’investimento”, fa presente la Confederazione, “che attraverso le multiutility mirano a speculazioni che nulla hanno a che vedere con gli interessi del mondo rurale”. Se per Cia è indispensabile produrre energia da fonti rinnovabili, “ciò non avvenga a discapito delle coltivazioni agricole”, conclude la Confederazione, “sottraendo terre a produzioni di qualità che concorrono a formare il patrimonio di eccellenze del Made in Italy che anche il ministero intende fortemente salvaguardare, valorizzando in tal senso il concetto di sovranità alimentare”.