mercoledì, 8 Maggio, 2024
Società

Giornata della pace 2022 dedicata la razzismo

Come tema centrale della Giornata internazionale della pace 2022 promossa dall’ONU è stato scelto il razzismo. La pandemia da Covid-19 ha dimostrato che alcuni gruppi etnici sono stati colpiti molto più duramente di altri, mentre la guerra in Ucraina si è aggiunta ai numerosi conflitti già presenti in tutto il mondo, causa di discriminazioni alle frontiere verso chi fugge da essa.

Se allargato al prossimo futuro il tema si fa ancora più pressante poiché pregiudizi e discriminazioni sono già presenti negli algoritmi che sempre più spesso supporteranno importanti decisioni individuali e pubbliche.

Gli esperti della Strategic Alliance of Catholic Research Universities (SACRU) sottolineano il ruolo fondamentale dell’istruzione per combattere le disuguaglianze razziali, riflettendo l’eterogeneità di competenze che contraddistingue il network. SACRU è una rete composta da otto università cattoliche presenti su quattro continenti, coordinate dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, che cooperano assieme con l’obiettivo di promuovere un’istruzione globale per il bene comune e una eccellente ricerca interdisciplinare ispirata dall’insegnamento sociale cattolico.

“È essenziale creare una consapevolezza e un’educazione critica che, lungi dal favorire la violenza culturale, incoraggi la prospettiva di una cultura della pace”, sostiene Albert Carames Boada, professore associato della Facoltà Blanquerna di comunicazione e relazioni internazionali. Secondo Boada, occorre anche lavorare “per un insieme di politiche che incidano sulle cause del razzismo e della discriminazione, riuscendo a rendere compatibili i diritti di tutte le persone.

Per questo, secondo Ana Maria Evans, professoressa nel programma Filosofia, Politica ed Economia dell’Universidade Católica Portuguesa, una politica antirazzista efficace deve combinare “un approccio a più livelli che coinvolga le istituzioni multilaterali, la legislazione nazionale, le iniziative locali, le policy aziendali, l’impegno della società civile e i progressi tecnologici”.

Il riferimento di Evans alla tecnologia non è casuale, dato che negli ultimi anni i discorsi razzisti online e le campagne di disinformazione si diffondono facilmente sulle piattaforme informatiche di comunicazione globali, nonostante l’impegno delle aziende a monitorare e rimuovere i contenuti illegali. Il razzismo non è solo una discriminazione in base all’origine etnica di una persona, ma anche un generatore di disuguaglianze sociali ed economiche. Thula Pires, docente presso la Facoltà di giurisprudenza della Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro (Brasile), ricorda come ad aprile 2022 nel continente africano l’83% delle persone non avesse ancora ricevuto alcuna dose del vaccino anti-covid: “si tratta di “una forma di violenza che ostacola la realizzazione della pace”, al pari delle crisi socio-ambientali e dei conflitti armati”.

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