giovedì, 25 Aprile, 2024
Salute

Gli italiani si fidano delle farmacie, in arrivo nuovi servizi

Gli italiani si fidano della figura del farmacista, ma, allo stesso tempo, non riescono ad usufruire a pieno delle potenzialità delle farmacie presenti sul territorio.

Lo rivela il secondo rapporto annuale sulla farmacia, presentato a Roma e condotto da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e il contributo non condizionato di Teva. All’indagine hanno preso parte 1915 farmacie, corrispondenti al 10% di quelle presenti sul territorio. Tre quarti dei cittadini – evidenzia il rapporto – hanno una farmacia di fiducia e altrettanto elevata (73%) è la percentuale di coloro che sanno che le farmacie sono abilitate ad erogare nuovi servizi.

Il 65% del campione, inoltre, percepisce la figura del farmacista come un professionista importante per la propria salute. “Siamo alla vigilia dell’avvio della sperimentazione di una serie di nuovi servizi in farmacia, finanziata dalla Legge di bilancio 2018 con 36 milioni di euro e regolata dal disciplinare tecnico, oggetto di intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni il 17 ottobre scorso.

La sperimentazione – scrivono Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, e Marco Cossolo, presidente Federfarma, nella premessa del rapporto – sarà un’importante occasione per verificare l’impatto dei nuovi servizi offerti dalle farmacie in termini sia di miglioramento del livello di tutela della salute della popolazione sia di risparmio per il servizio sanitario nazionale”.

Dall’indagine emergono alcuni elementi che impediscono una piena transizione verso la prospettiva delle farmacie di servizio, fra cui un limitato coinvolgimento delle farmacie (27%) in campagne di prevenzione promosse dalle istituzioni; lo scarso coinvolgimento (solo il 20%) nel processo di attuazione del fascicolo sanitario elettronico e una insufficiente condivisione dei dati tra farmacia e i sistemi del Ministero della Salute-Aifa (34%) che dei medici di medicina generale. Infatti, solo il 12% delle farmacie risulta interconnesso con i medici di famiglia. “C’è questo paradosso per cui esiste un rapporto fiduciario fra cittadini e farmacie, ma, dopodiché, le stesse persone fruiscono in modo sempre insufficiente della farmacia. Il ragionamento è quello di cercare mettere in rete i medici di medicina generale, infermieri e farmacie, ovvero coloro che hanno in carico il paziente sia nelle comunità rurali che nelle grandi città”, spiega Cossolo a margine del convegno.

“A distanza di molti anni finalmente si sta avviando questo percorso di sperimentazione. È importante che ci sia un salto di qualità perché la farmacia deve essere uno strumento concreto di lotta alle diseguaglianze”, osserva Gaudioso, chiedendo che si investa su “una sanità territoriale di qualità che abbia il proprio punto di riferimento nei medici di medicina generale e nella farmacia”. “La farmacia avrà un ruolo sempre più ampio grazie a iniziative concrete volte a favorire la prevenzione e l’aderenza terapeutica in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità del sistema sanitario nazionale e attenzione al cittadino”, riflette Umberto Comberiati, direttore commerciale di Teva Italia. (Italpress)

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