venerdì, 3 Maggio, 2024
Salute

Aiop, liste d’attesa prima causa rinuncia cure

Circa 20 milioni di italiani (il 38,7% della popolazione adulta) nell’ultimo anno hanno sperimentato la criticità delle liste d’attesa per accedere a prestazioni specialistiche, oppure per un ricovero in ospedale. Le liste d’attesa piu’ lunghe, oltre i 60 e fino a 120 giorni, hanno interessato il 35,6% degli utenti per le visite specialistiche, il 31,1% per i piccoli interventi ambulatoriali, il 22,7% per gli accertamenti diagnostici e il 15% per i ricoveri in ospedale pubblico per interventi più gravi. Sono significative anche le attese tra i 30 e i 60 giorni, in particolar modo per l’accesso a visite specialistiche, accertamenti diagnostici e ricoveri, che hanno riguardato rispettivamente il 22,6%, 20% e 18,3% degli utenti. E’ quanto emerge dal 16° Rapporto annuale “Ospedali & Salute 2018″, presentato oggi a Roma, promosso dall’Associazione Italiana Ospedalita’ Privata (AIOP) e realizzato dalla società Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema, che sottolinea come le liste d’attesa rappresentano, per i cittadini, una rilevante inefficienza del SSN, non solo perche’ generano ansie e disagi ai pazienti e alle loro famiglie, ma soprattutto perché sono la prima causa di rinuncia alle cure (51,7%, +4,1 punti rispetto al 2017).

Inoltre concorrono ad alimentare da un lato la spesa out-of-pocket, dall’altro la mobilita’ sanitaria, aumentando ulteriormente le diseguaglianze tra regioni. Oltre il 30% degli utenti, infatti, per accedere piu’ rapidamente a una visita o a un esame, sceglie di rivolgersi ad altre strutture, di pagare privatamente le prestazioni o ricorrere ad ospedali in altre regioni. “A causa delle liste d’attesa, molti cittadini si trovano costretti a rinunciare alle cure, a pagarle direttamente o a migrare nelle regioni nelle quali l’offerta sanitaria e’ programmata meglio, in termini quali-quantitativi, per ricevere un’assistenza sanitaria efficiente, efficace e in tempi ragionevoli”, afferma Barbara Cittadini, presidente AIOP. “Rispetto a tale criticità, risulta indispensabile aumentare l’offerta dei servizi erogati – sottolinea – promuovendo la piena integrazione tra la componente di diritto pubblico e quella di diritto privato del SSN, al fine di consentire l’accesso di tutti i cittadini alle prestazioni sanitarie, nei rispettivi territori di appartenenza. Un SSN in grado di erogare assistenza nei tempi corretti, oltre che di qualita’, deve essere uno dei principali obiettivi del Paese”.

Oltre la meta’ degli italiani in lista d’attesa (10,6 milioni) ha vissuto, infatti, almeno, un’esperienza di accesso al Pronto Soccorso, che, in generale, ha riguardato quasi un terzo della popolazione adulta, pari a 14,5 milioni di persone, registrando, nel 20,7% dei casi, ulteriori attese, in media tra le 3 e le 10 ore prima di essere visitati. (ITALPRESS).

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