mercoledì, 24 Aprile, 2024
Società

Nessuno tocchi Abele!

L’inviato del Papa, il Cardinale Richard Gallagher, ieri, al termine della sua visita a Kiev, ha dichiarato testualmente: “l’Ucraina deve difendersi e ricevere aiuti, anche militari”. Anche la Chiesa ormai vira sempre più sulla pacificazione anziché sull’ astratto e fazioso pacifismo, cucinato e servito, ora più che mai, in salsa occidentale.

Nei momenti più drammatici del Post Cristum Natum, alcuni Papi di Santa Romana Chiesa hanno rispolverato il Vecchio Testamento. Quello del Dio degli Eserciti, del Dies Irae e del Tuba Mirum. Un Dio onnipotente che, per contrastare il male, avanza con passo più spedito e convinto del Dio della Misericordia.

La Bibbia ci racconta che nei momenti più sanguinosi e tragici dell’umanità, Dio non abbandona mai gli oppressi e i perseguitati al loro destino. Non si volta dall’altra parte. Al contrario, scatena contro i malvagi tutta la sua ira. Dinanzi alla crudeltà con cui venivano trattati gli Ebrei, così come preannunciò a Mosè, inflisse non una, ma ben 7 piaghe all’Egitto e al suo malvagio faraone.

C’è invece chi tra noi crede che al male non possa esserci rimedio. Come il Professor Umberto Veronesi, (uno scienziato di grandissima umanità) che alla domanda se fosse o meno credente, rispose: “In un mondo dove c’è stato Auschwitz, Dio non esiste”.

Ma allora Dio è morto?

La Storia e non la Religione, però, ci dice ben altro. Da noi in Europa, il nazismo che sembrava inarrestabile e vittorioso, è stato sconfitto. Hitler e i suoi gerarchi hanno fatto una fine orrenda. La Germania è stata rasa al suolo. Milioni di tedeschi innocenti sono morti per la follia di un pazzo paranoico. La Germania è stata umiliata, divisa e poi sospinta nella “damnatio memoriae”.

“È stata la mano di Dio” non è solo il titolo di un bellissimo film di Sorrentino. È anche un monito per il malvagio che, immemore delle grandi tragedie della Storia, vuole sfidare la misericordia e la pazienza di Dio.

Al termine del Salmo 111 della Bibbia, il Beatus Vir, quello splendidamente musicato da Vivaldi, c’è scritto “Desiderium peccatorum peribit” (Ma il desiderio degli empi fallisce).

Sull’Osservatore Romano sono scolpite queste bellissime parole “Non prevalebunt”. Le forze (degli Inferi) non prevarranno. Un’espressione usata anche oggi, mentre è in corso una guerra insensata e crudele, ad indicare che il male, come sempre accade nelle favole, non riuscirà mai a soffocare e a distruggere il bene.

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