giovedì, 28 Marzo, 2024
Società

“Acqua e sapone”, poesia e scienza di una impresa. Barbarossa: “Coccoliamo chi ci sceglie”

Vi racconteremo il vero Made in Italy.
Dietro un’impresa di successo ci sono tante persone.

Uomini e donne che lavorano incessantemente per realizzare un prodotto e/o garantire un servizio di eccellenza.
A guidarli non è solo l’interesse economico, ma la passione per il bello e per il buono che ci ha resi famosi in tutto il mondo.
Tutto questo è il (vero) Made in Italy, quello che racchiude la nostra identità, esprimendola nelle forme più varie e disparate.
Un giornale come il nostro, fortemente ancorato alle radici popolari, ha il dovere di proporre ai propri lettori queste storie di vita vissuta, di sudore e lacrime, gioie e dolori che ci rendono orgogliosi di essere italiani.
A partire da oggi inizia un viaggio alla scoperta del mondo imprenditoriale italiano.
Ci muoveremo da Nord a Sud per ascoltare dalla viva voce dei protagonisti come e perché determinate aziende riescono ad imporsi sul mercato e ad espandersi.
Iniziamo da “Acqua & Sapone”.
Buona Lettura.

Enio Barbarossa

La carica vitale, un mix di pazienza, dinamismo, energia e azione, sono le doti Enio Barbarossa. Imprenditore, primo di quattro fratelli, 68 anni, nato a Castilenti in provincia di Teramo, fondatore della catena di negozi per la cura della persona e della casa, “Acqua e sapone”. Poco incline alla retorica dell’autocompiacimento Enio è una persona di talento, lo si capisce di riflesso, quando entri in un suo negozio e si è sempre accolti da un cordiale saluto, o compri uno spillo o riempi il carrello. Il segreto del commercio messo in atto dai “Barbarossa Brothers”, in fondo è avere una visione feconda del futuro, la saggezza nel ponderare le mosse e quell’azzardo di puntare sulla creatività d’impresa e sapersi mettere nei panni dell’acquirente. Così Enio Barbarossa, senza togliere nulla agli altri famigliari, è il capostipite di una famiglia di imprenditori che ha saputo cogliere il favore del mercato in un settore che appariva maturo dice c’era poco da attendersi, invece, il modello “Acqua e sapone” si è imposto trovando un suo spazio, un poco alla volta “un passo dopo l’altro”, l’idea è diventata una realtà italiana, una di quelle storie simbolo della crescita che sta dentro una Nazione di persone che sanno competere rispettando le regole e le persone.

Nel 2017 Enio Barbarossa ha ottenuto un riconoscimento “etico”, per il suo impegno di imprenditore di successo, è stato insignito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dell’onorificenza di Commendatore. Eviterebbe di parlare di sé stesso perché persona schiva, non amante della scena, ma se ci accenna ad “Acqua e sapone”, la creatura di famiglia, allora abbassa la guardia e ci racconta come dagli inizi da “zero” sia arrivato ad oggi. Ossia un piccolo efficiente impero fatto di cura, affetto, sentimenti positivi, e, naturalmente, di rispetto dei clienti. “A 15 anni la mia famiglia si trasferì a Città Sant Angelo”, ci racconta Enio Barbarossa, “sono il primo di 4 fratelli e nel 1976 da zero ho iniziato l attività, dapprima da solo, poi con i miei fratelli ‘step by step’ abbiamo creato un ingrosso, poi dei negozi affiliati, e nel 1988 ci fu l’apertura del primo negozio a Montenero di Bisaccia”. Gli esordi faticosi ma la determinazione sua e dei fratelli hanno spianato la strada, rimosso i mille inciampi che una piccola impresa che vuole crescere ha davanti.

La bussola è stata puntata verso una stella: l’innovazione; il modo in cui poni la merce al cliente partendo da una buona idea, ma non basta, servono infatti buone pratiche. In più occorre essere autonomi, liberi di affrontare il mercato con le proprie scelte. In questo aspetto c’è stata la visione del futuro che i Barbarossa hanno imposto, partendo da un particolare: non serve una ferrea disciplina da impartire ai dipendenti ma occorre una certa grazia, quel sorriso di buongiorno che racchiude una storia di accoglienza e talvolta anche di amicizia. Certo oggi appare semplice ma per i pionieri come i fratelli Barbarossa fu una conquista che li ha portati in alto con merito, il talento di capire cosa chiedono, desiderano e vogliono i clienti: prima le coccole, in un mondo di oggetti, l’uomo ha bisogno di sentire una umanità attorno a sé.

“Dopo un primo anno di rodaggio abbiamo aperto altri 3 negozi nel 1992”, prosegue Enio Barbarossa, “nel contempo scegliemmo di uscire da un gruppo nazionale di grossisti, ho selezionato partner per iniziare ad aprire negozi in tutta Italia. Ad oggi contiamo circa mille negozi”. Essere protagonisti richiede anche un’altra virtù, fare scelte convinte, condivise e centrare obiettivi. “Acqua e sapone”, è stata l’innovazione che era nell’aria, quella di definire una identità attraente e “popolare” specializzando il settore di profumeria, cura persona, detersivi e casa, il tutto sotto un unico tetto. Era come creare una piccola fascinosa oasi dove tutti possono accedere e ognuno con il proprio budget di spesa: un negozio amico e libero. “Fino ad allora esisteva in Europa ma non in Italia e, nel 2003 iniziò ad esistere”, ricorda Enio Barbarossa, “in Europa questo settore ad oggi tocca il 40%; in Italia arriva al 30%per cui c è molto  ancora da lavorare”.

Una sfida quindi da completare ma oggi in molti devono ringraziare che ci sia una azienda forte e sensibile alla crescita che poi significa non solo utili ma, soprattutto posti di lavoro. “Generiamo un indotto di 2600 posti di lavoro e “Acqua e Sapone” oggi è una delle catene più importanti d’Italia. Infine c’è un dettaglio che ha fatto grande l’idea dei fratelli Barbarossa, un particolare che riluce: essere gentili, avere rispetto per chi ti sceglie per i propri acquisti, non è solo una questione mercantile ma un segno di fiducia e su questo emerge un aspetto umano che arricchisce il commercio e le persone, l’idea vincente dell’Azienda, “Acqua e sapone”. “Per noi il cliente è sempre al primo posto e nelle festività”, ci ricorda Enio Barbarossa, prima di salutarci, “amiamo coccolarli con dei cadeaux in segno anche di riconoscenza verso che ci sceglie.”

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Def: più tasse per famiglie e imprese, nel 2023 pressione fiscale si attesta al 49%

Cristina Gambini

Confindustria: “Investimenti in Italia ancora deboli, bisogna accelerare sul Pnrr”

Paolo Fruncillo

Crédit Agricole Italia e Confartigianato. Più risorse alle imprese per innovazione tecnologica e ambiente

Angelica Bianco

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.