venerdì, 26 Aprile, 2024
Manica Larga

L’economia mondiale frena? Accelerare sulle riforme

Che siamo tutti interconnessi, nonostante i tentativi di aprire le porte ai protezionismi, ce lo ricorda con estrema efficacia l’ultimo rapporto del Fondo Monetario Internazionale, il World Economic Outlook.

Il documento, che rende conto dello stato di salute delle nostre economie, ci dice che non godono di ottima salute. Infatti, mentre la pandemia ha compiuto tre anni e la variante Omicron sta presentando il conto, per il 2022 si prevede un rallentamento della ripresa di mezzo punto percentuale, rispetto alle precedenti stime comunicate in Ottobre.

L’analisi del FMI

La crescita globale è prevista attestarsi al 4,4%, principalmente a causa della frenata delle due principali economie mondiali, ovvero Stati Uniti e Cina. Inflazione, calo dei consumi, catene di fornitura e la frenata del mercato immobiliare sono alcune delle principali ragioni del malessere.

In Europa, il combinato disposto tra le difficoltà legate alla gestione delle interruzioni delle catene di approvvigionamento che affliggono la manifattura e l’inflazione crescente, causata dall’incremento dei prezzi dei combustibili fossili quasi raddoppiati nell’ultimo anno con il conseguente aumento della bolletta energetica, va a sommarsi alle tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina il cui riverbero potrebbe estendersi ben oltre i confini europei.

In questo quadro, l’Italia è tra i Paesi che hanno visto i maggiori tagli alle previsioni di crescita (0,4 punti percentuali con una crescita stimata intorno al 3,8%) insieme a Germania (0,8%, per una crescita al 3,8%) e Francia (0,4%, per una crescita al 3,5%). Non è pertanto lecito aspettarsi un calo delle bollette a breve.

Sanità e riforme

Il Fondo Monetario non manca di sottolineare la necessità di adottare una strategia sanitaria globale per gestire efficacemente la pandemia, condizione senza la quale saremo di fatto costantemente in presenza di una ripartenza a singhiozzo.

In particolare, l’invito è quello di estendere la copertura vaccinale e renderla più equa. Infatti, nei paesi ad alto reddito si conta circa il 70% della popolazione vaccinata, un numero che scende al 4% per i paesi a basso reddito.

Come scrive Gita Gopinath, capo economista del Fondo Monetario Internazionale, “Per affrontare molte delle difficoltà che l’economia mondiale deve affrontare, è fondamentale rompere la presa della pandemia.”

E poi, l’invito agli ai decisori pubblici: avviare il prima possibile una nuova stagione di riforme. Infatti, in presenza di tassi di interesse in salita, quale strategia applicata dalla banche centrali per contrastare il rischio di iperinflazione, i Paesi fortemente indebitati vedranno azzerarsi i propri margini di manovra.

Insomma, serve stabilità.

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