venerdì, 26 Aprile, 2024
Società

Evitare la pandemia del panico

Ecco la pandemia che di sicuro non possiamo permetterci.

Riporto dall’Ansa: “Si parte dalle minacce, come quelle avvenute al Policlinico Umberto I, dove nel giorno di Santo Stefano, un 71enne brandisce un cacciavite contro gli infermieri, e su arriva alle aggressioni fisiche vere e proprie. Decine di pazienti in coda in un pronto soccorso del San Camillo ormai saturo dove non c’è nemmeno posto per accogliere i malati in attesa, costretti a rimanere all’esterno, oppure due soli infermieri a gestire al Policlinico di Tor Vergata circa cinquanta pazienti in attesa di un posto letto, o ancora al Sant’Andrea, sempre area pronto soccorso, oltre 80 persone in attesa di cure di cui oltre la metà bisognosi di un ricovero che non si ha la certezza di poter ottenere”.

Da esperto di sicurezza, mi permetto di dire: ora basta!

Ansia, terrore, immagini e dati, sempre gli stessi, senza sosta, solo Covid.

Poco si sentono le ormai unanimi opinioni di virologi di tutto il mondo su una variante Omicron non letale , ma solo estremamente contagiosa. Come lo fu la varicella quando nacque.

Gli italiani impazziti che, dopo essersi responsabilmente vaccinati però oltre il 90%, corrono ad intasare farmacie e ospedali senza reali necessità, ma solo perché hanno ascoltato da qualche fonte che i contagi stanno correndo.

Ai tempi del terrorismo islamico, bastava pronunciare il termine “attentato” , anche solo in una intervista o in una relazione ad un convegno, che qualcuno si girava da qualche parte per guardare se ci fosse tra il pubblico qualche sospetto individuo. Gli attentati in Italia non sono avvenuti, poiché ai pochi esperti cui si concesse di parlare venne consentito di ribadire che il nostro paese ha i servizi di sicurezza e di controllo del territorio tra i migliori al mondo. Forse non possiamo dire così del sistema sanitario, affidato agli eroi che credono nel loro mestiere, ancora colpevolmente lasciati senza risorse, poiché la vulgata vorrebbe che ormai solo i vaccini bastino a risolvere il problema del covid! Da molti commentatori, siti internet e divulgatori improvvisati si sentono fesserie sui vaccini e sulla presunta inesistenza del virus, ma anche, dall’altra parte, confusionarie spiegazioni sulle nozioni di contagi, positivi, ricoverati e così via. Aggiungiamoci 4 decreti dal 14 dicembre scorso!

Pochi o nessun esperto psicologo o sociologo che descriva i pericoli imminenti e ben più gravi che possono generare, anche involontariamente e non come facevano i terroristi, insicurezza e panico. La gente non capisce, si impaurisce e non si controlla se non dai informazioni tranquillizzanti e decise.  E queste devono provenire unicamente dalla fonte cui il governo del paese ha delegato il monitoraggio della pandemia, cioè gli scienziati. Ma possibilmente il loro coordinatore, non qualsiasi primario o medico, perché qui non si parla di attentati.

E anche quando si parla di terrorismo, magari bisogna affidare le analisi ufficiali solamente alle autorità pubbliche delegate alla sicurezza, non a qualsiasi esperto o sedicente tale; forse qualcuno ha dimenticato quanti attacchi venivano previsti in Italia e nel mondo, per fortuna mai verificatisi.

Stiamo attenti perché la tenuta sociale, che è un mix di condizioni economiche e giuridiche di parità che il governo deve garantire a tutti i cittadini, si sta reggendo su un filo, legato ancora al buon senso della maggioranza degli italiani. Buon senso che vuole che la sopravvivenza non sia legata solo alla medicina, che tanto ci sta dando e che non finiremo mai di ringraziare. Ma se crolla di nuovo la fiducia nell’economia o se si dovessero prendere altre misure di chiusura e limitazione delle attività di impresa (ricordo che non ci sono soldi per nuove Casse integrazioni e ristori), mi prendo la responsabilità di dire che a pochi interesserebbe dell’ aumento di contagi , dopo che è stato assicurato in ogni tempo che per i soggetti vaccinati un contagio, ancorché da evitare, non può significare chiudere tutti in casa, soprattutto i nostri figli, per ripararci da un nemico che oramai dopo 2 anni abbiamo dimostrato di poter conoscere e contenere.

                                                                      *Ranieri Razzante, Direttore Centro Ricerca Sicurezza Terrorismo

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