La settimana mondiale dell’alfabetizzazione mediatica e informatica, incontro globale svoltosi a settembre, organizzato dall’UNESCO ha messo al centro l’importanza dell’educazione e dell’uso consapevole degli strumenti innovativi.
Cos’è l’alfabetizzazione mediatica
L’alfabetizzazione mediatica, fattore chiave per promuovere l’inclusione, il miglioramento dei servizi pubblici e una migliore qualità della vita, è generalmente definita come la capacità di accedere ai media, di comprendere e valutare criticamente i loro diversi aspetti e contenuti, creando comunicazioni efficaci in una varietà di contesti sempre più eterogenei.
La Giornata, istituita nel 1967, si celebra per sottolineare l’importanza dell’alfabetizzazione per tutti i Paesi e le culture: scarse o inesistenti abilità di scrittura e di lettura rendono infatti l’individuo più vulnerabile nella gestione della sua salute, del suo lavoro, della sua vita. L’alfabetizzazione, dunque, non è soltanto parte del diritto fondamentale di tutti gli uomini all’istruzione, ma è uno strumento unico e potente per sradicare la povertà e per determinare il progresso sociale e umano.
La Global Media and Information Literacy Week 2021
Il tema dell’edizione di quest’anno, dal titolo “L’alfabetizzazione per una ripresa incentrata sull’uomo: ridurre il divario digitale“, si è dimostrata particolarmente importante, poiché la pandemia da Covid-19 ha rappresentato il maggiore ostacolo ai sistemi di istruzione e di formazione, determinando chiusure scolastiche che hanno interessato oltre 1,6 miliardi di studenti in tutto il pianeta, amplificando le diseguaglianze preesistenti nell’accesso a significative opportunità di apprendimento e colpendo in modo sproporzionato 773 milioni di giovani e adulti non alfabetizzati.
L’attenzione all’alfabetizzazione mediatica riservata dalle Nazioni Unite ha preconizzato di gran lunga quello che poi è esploso in tutta la sua virulenza, ovvero l’incompetenza di gran parte dei cittadini all’uso delle strumentazioni tecnologiche, impreparazione che ha favorito l’aumento esponenziale della disinformazione online, della polarizzazione politica, della crescente influenza negativa delle piattaforme digitali sulle percezioni e sul senso di verità stessa, tutti eventi riscontrati, in particolar modo, durante gli avvenimenti della pandemia.