venerdì, 6 Dicembre, 2024
Manica Larga

Cara Greta, non è tutto un bla bla bla

Chiariamo subito un punto.A noi Greta sta molto a cuore. Sta molto a cuore il suo attivismo, la sua capacitá di perseverare, il suo non arrendersi mai e la sua genuina propensione a dire le cose in faccia. Come ha fatto ancora durante il suo discorso allo Youth4Climate evento di avvicinamento al COP26, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite che andrá in scena a Novembre in Scozia per trovare un accordo su cosa fare per dare una svolta all’emergenza climatica.

Ha fatto il giro dei media la foto che la ritraeva con il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Alcuni l’hanno definita un quadro. Hanno fatto il giro dei media le sue parole, tipo: “I nostri leader difettano d’azione e questo è un tradimento di tutte le generazioni presenti e future”. Come darle torto. Oppure: “La crisi climatica è sintomo di una crisi di più ampio respiro, la crisi della sostenibilità, la crisi sociale, la crisi della diseguaglianza. Una crisi basata sull’idea che alcune persone valgono più di altre e hanno derubato altri della loro terra e delle loro risorse.” Sacrosanto. Da combattere a ogni costo.

C’è qualcosa che però ha stonato perchè su un terreno così ampio, complesso e ai piú sconosciuto, servirebbe maggiore cautela. Per esempio, quando dice che i leader politici “Non possono asserire che ci stanno provando” a cambiare le cose, “perché è chiaro che non lo fanno. Fanno finta che ascoltano noi giovani ma non è vero”, ecco su questo occorrerebbe un minimo di riflessione. Se si valuta in base ai risultati probabilmente Greta ha ragione. Tuttavia, se fosse così facile e conveniente la domanda sarebbe:perchè allora non lo hanno giá fatto?

Tradotto, la realtá supera la fantasia nella sua complessitá e proprio perchè le tematiche sono di importanza capitale e le nuove generazioni sono la piú grande delle risorse a nostra, ovvero di tutti, disposizione non possiamo correre il rischio di trasformare tutto in una contesa da trattoria. Occorre cambiare registro. Sedersi. Ascoltare. Tipo, io avrei fatto posto al Ministro Cingolani per farlo sedere di fianco a me. Altrimenti, cara Greta assumi lo stesso atteggiamento arrogante e di strafottenza di chi dici di combattere.

Insomma, cara Greta, non si può avere tutto e subito e adesso che tutti ti abbiamo seguito non ci puoi abbandonare. C’è bisogno di trovare soluzioni visionarie, progettare, pianificare, eseguire e gestire il rishio. Insomma, c’è il momento del dire e il momento del fare. In mezzo, come disse qualcuno, c’è la leadership. E questo pensiamo sia qualcosa in piú di un bla bla bla. Noi ci contiamo.

 

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