giovedì, 25 Aprile, 2024
Ambiente

 Piovesana (Confindustria): no alla plastic tax. Riciclo e compostaggio

Smaltimento e riciclo delle plastiche possibile solo in una economia circolare. È la proposta che arriva da Confindustria sulla riduzione dell’incidenza di prodotti di plastica sull’ambiente, illustrata a Montecitorio da Maria Cristina Piovesana, (vice presidente della Confederazione per l’Ambiente, la Sostenibilità e la Cultura). L’obiettivo del Governo è
recepire la direttiva Europea sulla riduzione dell’uso della plastica, mentre per Confindustria oltre alla tutela dell’ambiente è necessario non attuare misure inutili e “punitive”.

La posizione di Confindustria
“Il raggiungimento degli obiettivi di salvaguardia ambientale deve essere proporzionato”, osserva Maria Cristina Piovesana, “ed effettuato attraverso misure coerenti ed efficaci nei confronti della problematica che si sta cercando di contrastare, evitando approcci inutilmente restrittivi e punitivi delle disposizioni comunitarie nei confronti dei prodotti monouso”.

La proposta
Per gli industriali ridurre i prodotti in plastica è possibile ma bisogna valutare, non solo la quantità, ma quali prodotti.
“A livello nazionale, proponiamo di dotarci come Paese di una strategia per le plastiche nell’economia circolare”, prosegue Maria Cristina Piovesana, “che punti su obiettivi strategici per innovazione di processo ed ecodesign, prevenzione della produzione dei rifiuti, incremento della raccolta e riciclo e il compostaggio delle bioplastiche”.

No alla plastic tax
Su un punto gli industriali sono decisi a fare muro. Quello della tassazione sulle materie plastiche. “Riteniamo fondamentale ribadire anche in questa sede la necessità di sopprimere la plastic tax, misura punitiva”, sottolinea Confindustria, “che non incide sui comportamenti e drena inutilmente risorse alle imprese per investimenti in economia circolare e riconversioni”.

Il disappunto
La vice presidente di Confindustria esprime però il suo disappunto perché nel decreto non è stata presa in considerazione la proposta che prevede la possibilità di immettere sul mercato plastica ottenuta da materia prima riciclata. “O prodotti in plastica destinati ad essere utilizzati in determinati ambienti confinati (ad esempio mense e ospedali)”, ricorda la Piovesana, “che auspichiamo possa essere tenuta in considerazione da parte delle competenti Commissioni parlamentari perché si tratta di misure proporzionate in linea con l’economia circolare che puntano ad evitare la dispersione assicurando il riciclo dei prodotti a fine vita”.

I Comuni vigilino
La lotta all’inquinamento di materie plastiche però secondo Confindustria non potrà essere vinta senza l’impegno di Stato e Comuni.
“È importante che gli obiettivi di riduzione del consumo di plastica monouso siano stabiliti a livello centrale: è necessaria la regia dello Stato”, sottolinea infine Maria Cristina Piovesana, “nella stipula degli accordi di programma in modo da assicurare un quadro uniforme su tutto il territorio nazionale.
Infine, per massimizzare l’efficacia della responsabilità estesa del produttore occorre continuare a prevedere un ruolo attivo dei Comuni per ridurre l’impatto dei rifiuti sull’ambiente, applicando la normativa vigente e sanzionando i comportamenti scorretti”.

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