giovedì, 25 Aprile, 2024
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Whirlpool. I sindacati: ritirare i licenziamenti. Con InvItalia e Governo nuove soluzioni

Linea dura del sindacato contro la multinazionale Whirlpool. L’incontro sulla vertenza per il sito produttivo di Napoli con la presenza di Invitalia e della Vice Ministra Alessandra Todde, ha messo in evidenza come la multinazionale ritenga lo stabilimento partenopeo fuori mercato. Cgil, Cisl e Uil hanno, invece, ricordato che la Whirlpool non è in crisi e che fatturati e utili sono in crescita, così i licenziamenti e la chiusura dell’impianto non ha giustificazioni concrete.

> “Dopo la pandemia”, sottolinea la Fiom, “però la situazione è mutata in tutta l’area Emea: la multinazionale non ha avuto solo un rimbalzo nel mercato, sta aumentando i ricavi in maniera consolidata. La chiusura di Napoli non è più giustificata”, commenta Federazione dei lavoratori metalmeccanici, “anche a fronte delle ingenti risorse pubbliche che ha ricevuto in questi anni.
Whirlpool è in malafede, ed è in debito con il governo e con le lavoratrici e i lavoratori di Napoli”.

 LICENZIAMENTI SCORRETTI
C’è poi il tema anche dell’accordo del 2018 che è stato disatteso e dei mancati investimenti in Italia che ne dovevano derivare.Invitalia ha reso noto lo stato di avanzamento sulla ipotesi di reindustrializzazione del sito di via Argine attraverso la realizzazione di un hub nazionale della mobilità sostenibile, utilizzando le risorse del Piano nazionale di Ripresa e con partecipazione pubblica, per affrontare la transizione industriale ed ecologica. “Questa operazione”, fanno presente Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico e Rosario Rappa, segretario generale Fiom-Cgil Napoli”, secondo Invitalia, offrirebbe da subito una soluzione occupazionale per le tutte lavoratrici e i tutti lavoratori, avviando al contempo, oltre alla produzione, anche attività di ricerca e sviluppo e formazione con possibilità di assunzione di altri lavoratori”.

Possibile reindustrializzazione Per quanto ci riguarda tutti i lavoratori devono essere assunti da un unico soggetto industriale. “Abbiamo un problema però legato al tempo”, fa presente il sindacato, “Il governo deve agire subito e intervenire su tutte le procedure di licenziamento in corso. A tal proposito il governo sta lavorando ad un provvedimento che penalizza le imprese che lasciano il nostro Paese, per questo chiediamo la convocazione i primi di settembre del tavolo presso il Ministero del Lavoro al fine di ritirare la procedura di licenziamento”.

TORNARE AL LAVORO
“Occorre richiamare Whirlpool alle sue responsabilità”concludono Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico e Rosario Rappa, segretario generale Fiom-Cgil Napoli, “e qualunque soluzione alternativa va discussa e condivisa con le lavoratrici e i lavoratori, ma solo dopo il ritiro dei licenziamenti”.

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