giovedì, 25 Aprile, 2024
Parco&Lucro

Azionario: la festa non è finita ma bisogna saper scegliere

Da un anno a questa parte la corsa dei listini azionari ha raggiunto  nuovi massimi storici per gli indici azionari americani. Le azioni growth continuano a crescere, nonostante l’annunciata rotazione verso il settore value.

Come riportato da FinanciaLounge.com, “Il contesto per i mercati finanziari dovrebbe confermarsi favorevole nel medio periodo, anche in caso di una parziale decelerazione dell’attuale momentum di boom sulla crescita e di una graduale riduzione di misure di stimolo eccezionali”, sostiene Stefan Rondorf, senior investment strategy di Allianz Global Investors, che nell’outlook di metà anno si chiede se dopo 15 mesi circa di rialzi dei mercati globali possa ancora proseguire questo rally e per quanto “Risulta sempre più evidente che i quattro fattori che hanno sostenuto i mercati azionari di fronte alla pandemia sono sempre più vicini al raggiungimento di un picco”, spiega citando crescita, ottimismo, inflazione e stimoli monetari.

Ma questo non vuol di certo dire che le opportunità sui mercati sono terminate, bisogna calibrare le strategie.

 

Usa: crescita economica e dati occupazione positivi

Nei giorni scorsi, Jerome Powell, in audizione al Senato, ha ribadito che la Banca centrale Usa resterà accomodante confermando l’impegno a un “potente supporto” per completare la ripresa economica Usa. Dall’altro lato i numeri parlano chiaro: dopo l’inflazione anche i dati sul mercato del lavoro descrivono un’economia sulla via della guarigione, con le richieste settimanali di disoccupazione ai minimi da 16 mesi.

I tre mandati della Fed, oltre alla stabilità dei prezzi  sono piena occupazione e crescita economica e sembra che tutte e tre le voci stiano andando a gonfie vele, Delta permettendo.

 

Europa trainata dalle risorse del PNRR e dalla digitalizzazione

Nei prossimi dieci anni, gli esperti di Morgan Stanley, prevedono una crescita degli investimenti IT ( hardware, software, e comunicazione digitale) del 40% , pari a circa 1.600 miliardi di dollari. La spesa industriale è dunque destinata a salire del 13%. “Questi investimenti   riguardano i settori in cui l’Europa tradizionalmente eccelle. Ad esempio, nell’industria manifatturiera, il software da solo non risolve l’intera equazione della digitalizzazione. Occorre anche un avanzato know-how e solide relazioni con i clienti ed è proprio qui che a nostro parere risiede il vantaggio dell’Europa – grazie in parte alla sua lunga tradizione industriale”.

 

Cina: boom di investimenti

Boom dell’esposizione ad asset azionari e obbligazionari cinesi: nell’ultimo anno, infatti, è aumentata di circa il 40% superando la soglia degli 800 miliardi di dollari. E’ quanto si legge su MF Milano-Finanza che riporta alcuni dati divulgati dal Financial Times.

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