“Non capiamo il perche’ debba essere destrutturata un’attivita’ che funziona bene, come quella del :, per come lo abbiamo conosciuto fino ad ora. Il governo ascolti tutte le parti interessate e si domandi perche’ auspichiamo tutti la stessa soluzione, capisca la gravita’ delle conseguenze cui potrebbe condurre l’applicazione dell’articolo 177 del Codice degli Appalti, con l’ esternalizzazione dell’80% degli appalti, mettendo in discussione cosi’ anche l’articolo 41 della nostra costituzione”. Lo dichiarano in una nota congiunta il Segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello ed il Segretario generale della Flaei Cisl, Amedeo Testa. “Non capiamo il recepimento di una Direttiva europea che, per come dovrebbe essere applicata, non trova riscontro in alcun altro paese europeo. La nostra richiesta e’ semplice: l’articolo 177 deve essere fermato”.
“Altrimenti- sottolineano Cuccello e Testa- 150 mila lavoratori sarebbero a rischio occupazione e centinaia di aziende potrebbero avere contraccolpi ferali. In nome di una bislacca liberalizzazione che comporterebbe la destrutturazione di un sistema industriale, il rallentamento delle attivita’, il trasferimento delle competenze, la riduzione delle retribuzioni, dei posti di lavoro, precarizzando la formazione professionale e la sicurezza dei lavoratori, mettendo cosi’ in ginocchio un settore vitale per la vita dell’ intero Paese. “Il comparto elettrico – continuano Cuccello e Testa – garantisce da sempre un servizio di qualita’ anche a costo di enormi sacrifici. Durante il lockdown ha permesso che l’energia elettrica fosse sempre ed ovunque garantita, nelle case, negli uffici, negli ospedali, negli esercizi commerciali”. “Questo problema – concludono- non riguarda solo i dipendenti del comparto elettrico, ma pure le aziende.
Tutti devono fare la loro parte. Noi pronti alla mobilitazione”.