sabato, 12 Luglio, 2025
Ambiente

Incendi in aumento, raddoppiano gli ettari bruciati nel 2025: a rischio natura e turismo

Nel 2025 le fiamme hanno già divorato oltre 18.600 ettari di territorio, più del doppio rispetto alla media registrata negli ultimi vent’anni. A rivelarlo è una analisi condotta da Coldiretti, basata sui dati del sistema europeo Effis (European Forest Fire Information System). Un’emergenza ambientale che colpisce non solo l’ecosistema e la biodiversità, ma anche l’economia turistica e la stabilità idrogeologica del Paese. Il confronto con il passato è netto: tra gennaio e luglio, la superficie boschiva andata in fumo è quasi il doppio dei consueti 9.300 ettari bruciati all’anno, secondo la media del ventennio precedente. Il fenomeno si sta intensificando in modo preoccupante soprattutto nelle regioni del Centro e del Sud, dove la combinazione tra temperature elevate, scarse precipitazioni e prolungata siccità sta creando le condizioni ideali per la propagazione degli incendi.
Secondo Coldiretti, le alte temperature e l’assenza di pioggia delle ultime settimane sono fattori determinanti, ma non gli unici. L’organizzazione agricola punta il dito anche contro la gestione inadeguata dei boschi, evidenziando che un terzo delle aree forestali italiane è abbandonato o privo di manutenzione. Solo due boschi su tre, infatti, sono sottoposti a una cura attiva, con interventi colturali che riducono sensibilmente il rischio di incendi.

Impatti ambientali ed economici

Quando un incendio si sviluppa in una foresta non gestita, le conseguenze sono spesso devastanti: la vegetazione densa e secca alimenta il fuoco, rendendo difficili le operazioni di spegnimento e aumentando i danni ambientali. In queste aree, la mancanza di prevenzione rende le fiamme ancora più rapide e imprevedibili. Oltre alla perdita di preziose aree verdi, ogni incendio comporta costi elevatissimi. Coldiretti stima che ogni ettaro distrutto dalle fiamme pesi per oltre 10.000 euro, tra spese per l’intervento dei mezzi di soccorso, bonifica dei terreni e ripristino dell’habitat. Cifre che diventano ancora più ingenti se si considera il danno indiretto a settori economici come l’agricoltura, il turismo e la silvicoltura.
Il patrimonio naturale italiano, ricco di biodiversità e paesaggi unici, è anche uno dei principali attrattori per il turismo, specialmente nelle aree montane, nei parchi e nelle riserve. Gli incendi mettono a rischio non solo l’equilibrio degli ecosistemi, ma anche la reputazione e l’economia di interi territori, privati delle proprie risorse naturali e paesaggistiche.

Roghi dolosi

Accanto ai cambiamenti climatici, resta grave la componente umana: secondo Coldiretti, il 60% dei roghi è causato intenzionalmente. Un dato allarmante, che mette in luce il ruolo della criminalità e delle pratiche illecite nella distruzione del paesaggio italiano. Proprio per questo l’organizzazione sottolinea l’importanza delle imprese agricole e forestali come presidi attivi sul territorio. Gli agricoltori – evidenzia Coldiretti – non sono solo produttori, ma guardiani dell’ambiente, in grado di intervenire tempestivamente nella manutenzione dei terreni, nella segnalazione di criticità e nella prevenzione dei rischi ambientali.

 

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Redazione

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