L’Europa rafforza la propria strategia comune con l’Ucraina, affermando con decisione una linea d’azione che unisce ricostruzione materiale e rilancio sociale. Alla Ukraine Recovery Conference 2025, svoltasi alla Nuvola tra giovedì e ieri, sono state annunciate iniziative multilivello, dall’ambito militare a quello sanitario, dal lavoro alla cultura, con un obiettivo condiviso: trasformare la crisi bellica in un’occasione di rinascita strutturata e sostenibile.
La giornata di ieri è stata foriera di novità. A partire dall’annuncio della Commissione europea che, in sinergia con Kiev, ha ufficializzato l’iniziativa ‘BraveTech Eu’, dedicata al rafforzamento delle capacità difensive e allo sviluppo tecnologico. Attraverso il collegamento tra la piattaforma Brave1 del Ministero della Trasformazione digitale ucraino e i programmi europei Fed ed Eudis, si intende promuovere azioni comuni tra aziende, start-up e Pmi. Il progetto, che rientra negli obiettivi del Libro Bianco sulla difesa europea 2030, integra il nuovo quadro della task force Ue-Ucraina per la cooperazione industriale.
Il Commissario europeo Andrius Kubilius ha sottolineato la necessità di rafforzare l’integrazione tra le due industrie. Secondo Kubilius, la capacità produttiva europea può contribuire allo sviluppo di nuovi sistemi difensivi ucraini, mentre l’Europa può trarre ispirazione dall’ecosistema tecnologico dinamico dell’Ucraina.
Monitoraggio ambientale
Un altro punto chiave della conferenza riguarda la sostenibilità. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha firmato con il Ministero della Protezione Ambientale ucraino un memorandum per la creazione di un Laboratorio nazionale di riferimento per il monitoraggio dell’aria. Il progetto, finanziato con 2,3 milioni di euro e sviluppato con il supporto del Programma Onu per lo Sviluppo, contribuirà ad adeguare gli standard ucraini alle normative europee. Il Viceministro Vannia Gava ha sottolineato l’importanza del Fondo Clima, che destina oltre 1,2 miliardi anche all’Europa orientale, e ha dichiarato che il sostegno italiano rappresenta un tassello fondamentale verso una pace duratura.
Mobilità e trasporti
Sul versante infrastrutturale, il Gruppo FS e la compagnia ferroviaria ucraina UZ hanno siglato un memorandum di cooperazione per migliorare la rete ferroviaria e la logistica. L’accordo prevede lo sviluppo di collegamenti passeggeri e merci e l’istituzione di un gruppo tecnico congiunto. L’AD di FS Stefano Donnarumma ha evidenziato il valore dell’esperienza italiana nella gestione di infrastrutture in territori complessi e la volontà di contribuire alla costruzione di una rete moderna, resiliente e connessa con l’Europa.
Sanità e disabilità
Il Ministro della Salute italiano Orazio Schillaci ha firmato un protocollo con il suo omologo ucraino per il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, con particolare attenzione ai territori più colpiti dal conflitto e ai cittadini più vulnerabili. La Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli ha presentato un memorandum con tre linee d’azione: tutela dei minori con disabilità, reinserimento sociale e protezione in situazioni di emergenza. Locatelli ha ricordato l’importanza di un approccio condiviso con le persone direttamente coinvolte.
Lavoro e competenze
La Ministra del Lavoro Marina Calderone ha dichiarato che la ricostruzione dell’Ucraina non potrà prescindere dal rilancio del mercato del lavoro. Il protocollo firmato prevede lo scambio di know-how, l’utilizzo di tecnologie per l’inserimento lavorativo e la valorizzazione del dialogo sociale. Secondo Calderone, è necessario porre le basi di un’economia sostenuta da competenze solide e relazioni sindacali inclusive.
Energia e transizione
Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha confermato il ruolo strategico dell’Italia nella diversificazione energetica europea. Dopo la crisi causata dalla guerra, Roma ha ampliato le forniture dal Mediterraneo e dai Balcani, rafforzando anche la cooperazione con Kiev in ottica futura. L’Italia si propone come snodo per la distribuzione dell’energia verso l’Europa continentale, anche attraverso lo sviluppo dell’idrogeno e dell’interconnessione elettrica.
Cultura e resilienza
Nel corso della Conferenza è stato firmato il Manifesto di Roma per la creazione della Alleanza per la Resilienza della Cultura, promosso dai ministri della Cultura Mykola Tochytskyi e Alessandro Giuli. L’accordo mira alla salvaguardia del patrimonio artistico e alla formazione di esperti per il restauro e la conservazione. Tochytskyi ha ringraziato l’Italia per il sostegno finanziario destinato alla regione di Odessa. Secondo Giuli, ogni teatro colpito, ogni museo distrutto rappresenta un attacco al cuore dell’identità europea, non solo ucraina.
Giovani, sport e relazioni sociali
Il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi ha firmato un protocollo per lo sviluppo di infrastrutture sportive e per il sostegno alla cooperazione tra le nuove generazioni. Lo sport viene riconosciuto come leva fondamentale per il benessere psicologico e il ritorno alla normalità. Il protocollo, oltre agli aspetti materiali, si concentra sulla costruzione di legami bilaterali, con l’auspicio di un futuro ingresso dell’Ucraina nella famiglia europea.
Piccole imprese e artigianato
Il presidente di Cna Costruzioni Enzo Ponzio ha ricordato i progetti già avviati per la tutela del patrimonio architettonico e ha rilanciato l’impegno a favore della formazione e della collaborazione tra imprese. Tra gli obiettivi futuri, la creazione di uno sportello Cna in Ucraina e la firma di un protocollo con la Camera dell’Artigianato ucraina.
Finanza, banca e investimenti
La responsabile della Divisione International Banks di Intesa Sanpaolo, Paola Papanicolaou, ha evidenziato la presenza storica della banca in Ucraina attraverso Pravex Bank. L’istituto ha avviato un piano ambizioso per contribuire alla ripresa finanziaria locale. Il modello di Intesa prevede il coinvolgimento di capitali privati e il ricorso a strumenti come i green bond, l’economia circolare e i finanziamenti ESG.
Diplomazia parlamentare
Durante la conferenza il Presidente della Commissione Cultura Federico Mollicone ha riaffermato il ruolo della diplomazia parlamentare come strumento di monitoraggio e coordinamento. L’arte e la cultura vengono inserite nel processo di pace come strumenti attivi di dialogo e inclusione. Anche la ministra Eugenia Roccella ha ribadito il valore del contributo delle donne nella ricostruzione del tessuto sociale e della resilienza morale del Paese.