L’agricoltura è sotto attacco. È la posizione critica che segna una levata di scudi da parte della Confederazione italiana agricoltori che “non intende accettare i rischi legati alla proposta di un Fondo unico che riduce le risorse e cancella le specificità agricole”.
Colpire la Pac è colpire l’Europa
Nella nota la Confederazione sottolinea come l’Europa sia nata nei campi e la Politica agricola comune è il suo cuore verde. “Colpire la Pac vuol dire, dunque, mettere a repentaglio l’Europa. Non arriviamo al Fondo! La Confederazione continua a promettere battaglia e punto per punto spiega perché”. La nota infatti è accompagnata da un manifesto.
No alla guerra interna per le risorse
Nel merito la Cia Agricoltori aveva sottolineato gli aspetti critici. “Con le tensioni globali in corso, l’Europa non può assolutamente permettersi una guerra interna per le risorse”, osserva il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, “Questo accadrebbe con la riforma della Pac post 2027 così come preannunciata, una residuale voce di spesa, aggregata in un Fondo unico a quella di altri settori e affidata al libero arbitrio degli Stati membri. Non più quella spina dorsale della strategia alimentare e agricola Ue che da più di 50 anni, proprio in quanto Politica agricola ‘comune’, tutela il mercato unico dalle frammentazioni e i Paesi aderenti dalle disuguaglianze”.
Attesa per le decisioni
L’iniziativa ad incalzare la data del 16 luglio quando la Commissione Ue illustrerà la sua proposta. “Dovrà fare i conti con gli effetti di una totale assenza di dialogo e confronto con gli agricoltori -ha detto Fini- proprio in questi mesi fondamentali per la costruzione della futura Pac, dopo i proclami del nuovo mandato della presidente Ursula von der Leyen e le aspettative alimentate dal commissario Christophe Hansen”.
Tagli ai fondi e inflazione
Poi l’affondo sui tagli: “Sembrava ci fosse un’intesa concreta per una Pac più forte e adeguatamente finanziata”, fa presente Fini, “ma all’agricoltura sembra sia riservato un 20% in meno delle risorse già stanziate: quindi un taglio totale di circa 80 miliardi di euro sugli attuali 400, e per l’Italia 8 miliardi in meno sui 38 già assegnati. Senza calcolare l’inflazione che nel precedente bilancio ha pesato circa il 14%. Salvare il reddito degli agricoltori non è questione di parte, ma sostenere chi lavora quotidianamente per la sicurezza alimentare globale”.
Battaglia unitaria
Per questo, da Roma a Bruxelles, Cia rilancia l’appello per una battaglia unitaria che veda insieme mondo agricolo, istituzioni nazionali, politica e cittadini, a difesa della Pac e contro il Fondo unico. “Per più agricoltura e meno armi che alimentano solo la fame e ignorano -ha concluso Fini- i rischi climatici, il senso della ricerca e dell’innovazione, l’urgenza di un futuro sostenibile, non solo nei campi”.