Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non nasconde la preoccupazione per le sorti dei palestinesi a Gaza. Così come il vice presidente, Rubio che rilancia, Usa sono “preoccupati” dalla situazione umanitaria a Gaza. Per Human Rights Watch lo stop agli aiuti alimentari da parte di Israele è uno “strumento di sterminio”. Del conflitto ha parlato anche Macron nella sua prima telefonata con Papa Leone XIV
Trump: a Gaza si muore di fame, serve una soluzione
“Stiamo tenendo d’occhio Gaza. E ce ne occuperemo. Molte persone muoiono di fame nella Striscia”. È il commento presidente degli Stati Uniti Donald Trump ai giornalisti durante la sua visita negli Emirati Arabi Uniti, ultima tappa del suo tour nel Golfo. “E Gaza…bisogna risolvere questo problema, molta gente muore di fame, succedono molte cose brutte”, ha affermato. Gli aiuti non arrivano a Gaza dal 1 marzo, con Israele che sostiene che nella Striscia siano arrivati sufficienti aiuti umanitari durante un cessate-il-fuoco di sei settimane e che Hamas ne abbia rubato gran parte. Nelle ultime settimane, tuttavia, i funzionari delle Idf (Forze di Difesa israeliane) hanno iniziato ad avvertire i vertici politici che l’enclave palestinese è sull’orlo della fame.
Rubio: Hamas liberi i prigionieri
A seguire ieri la dichiarazione del segretario di stato Marco Rubio alla Bbc che ha chiesto nuovamente ad Hamas di arrendersi e liberare gli ostaggi. “detto questo non siamo immuni o insensibili alle sofferenze della popolazione di Gaza e sono che ci sono opportunità per fornire aiuto”, ha osservato Rubio.
Attacchi israeliani, ancora decine di vittime
A Gaza si continua ogni giorno a morire. Gli attacchi israeliani di sulla Striscia hanno ucciso almeno 64 persone, secondo quanto riferito dagli ospedali locali. Almeno 48 corpi sono stati trasportati all’ospedale indonesiano e altri 16 all’ospedale Nasser. Raid sono stati lanciati dall’esercito israeliano (Idf) anche nella notte e hanno colpito la periferia di Deir al-Balah e la città di Khan Younis. Oltre le bombe anche la carenza di alimenti. Il blocco degli aiuti per il blocco deciso da Israele mette a rischio due milioni di abitanti. Per il direttore ad interim dell’ong Human Rights Watch (Hrw), Federico Borrello, “il blocco israeliano ha trasceso le tattiche militari, per diventare uno strumento di sterminio”.
Metosola: cessate il fuoco e il ritorno degli ostaggi
Su Gaza e sul conflitto in Medio Oriente: “il Parlamento Ue è stato molto chiaro”, ha ieri sottolineato il presidente del Parlamento Ue Roberta Metosola, arrivando al summit della Cpe a Tirana, “Sin dai primi giorni del conflitto abbiamo chiesto due cose: il cessate il fuoco e il ritorno degli ostaggi. E’ il messaggio che abbiamo visto arrivare dalla Chiesa ed è lo stesso messaggio che manderemo, per tutti coloro che vogliono lavorare per la pace in Medio Oriente. Dobbiamo lottare per la pace”.
Abu Mazen: Hamas basta armi sia organizzazione politica
Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), secondo quanto riportato da Asharq Al-Awsat, avrebbe chiesto alla dirigenza del suo movimento, Fatah, di fare pressioni su Hamas – direttamente o attraverso Paesi terzi – affinché si impegni in un dialogo diretto con l’Autorità palestinese. Abbas spera di giungere a un accordo complessivo grazie al quale Hamas entri a far parte del sistema politico palestinese. Parlando in precedenza, Basem Naim ha dichiarato a Sky News che Hamas sarebbe disposto a rinunciare incondizionatamente al controllo di Gaza se le fazioni palestinesi riuscissero a unirsi in un unico organismo nazionale. Fonti citate da Asharq Al-Awsat hanno riferito che Abbas intende “voltare pagina e passare a una nuova fase, trasformando Hamas in un partito politico, attraverso il quale trasferirebbe il controllo della Striscia di Gaza all’Autorità Palestinese ed eseguirebbe le sue decisioni, le sue istituzioni e le sue legge”.
Rubio e l’atomica dell’Iran
In Iran “sono a un passo dal realizzare un’arma nucleare. Se decidessero di farlo, potrebbero farlo molto rapidamente. Se accumulassero una quantità sufficiente di quel 60% arricchito, potrebbero trasformarlo molto rapidamente in un 90% e trasformarlo in un’arma. Questo e’ il pericolo che corriamo ora. Questa e’ l’urgenza”. Lo ha detto il segretario di stato americano, Marco Rubio, in una intervista esclusiva a Fox News. Rubio ha poi aggiunto: “Sono piuttosto vicini. Troppo vicini a un’arma nucleare per rimanere tranquilli”.