Vladimir Putin ha annunciato un nuovo cessate il fuoco unilaterale, il secondo in pochi giorni. Ma questa mossa non segnala un desiderio autentico di pace: al contrario, conferma la strategia opportunistica del Cremlino, che cerca di manipolare il processo di pace promosso dagli Stati Uniti senza rinunciare all’invasione dell’Ucraina.
All’inizio di marzo, Kyiv aveva accettato la proposta americana di una tregua incondizionata. Mosca, invece, continua a ignorarla. La comunità internazionale inizia a riconoscere che è la Russia, non l’Ucraina, a bloccare ogni progresso. Per mascherare questa evidenza, Putin ha lanciato brevi tregue simboliche: prima una pausa pasquale di 30 ore, ora una nuova tregua di tre giorni in occasione del 9 maggio, Giorno della Vittoria.
La coincidenza non è casuale. Il cessate il fuoco coprirà la grande parata militare a Mosca, evento chiave della propaganda putiniana, durante il quale sono attesi leader di Cina, Brasile e India. Un attacco ucraino durante l’evento sarebbe un colpo d’immagine per Putin.
Zelenskyy ha subito respinto la proposta, ribadendo il sostegno a un cessate il fuoco di 30 giorni e accusando Putin di voler “ingannare il mondo” e manipolare gli Stati Uniti. “Valorizziamo le vite umane, non le parate”, ha dichiarato. Anche Bruxelles ha criticato l’iniziativa: “La Russia può fermare la guerra ora, non c’è bisogno di aspettare l’8 maggio”, ha commentato la Commissione UE. La Casa Bianca ha chiesto un cessate il fuoco permanente.
Le tregue lampo servono più all’immagine che alla diplomazia. Sono strumenti di distrazione e propaganda, utili a guadagnare tempo nei negoziati e a evitare pressioni da Trump, sempre più critico verso Mosca. La proposta per il 9 maggio è arrivata poche ore dopo nuove dichiarazioni del presidente americano, che ha detto di sentirsi “preso in giro” da Putin.
Queste manovre sono parte di una strategia definita “tutta carota e niente bastone”, inefficace contro un regime che risponde solo alla forza. Putin non considera la guerra in Ucraina negoziabile: la vede come una missione storica per restaurare l’impero post-sovietico.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni “ha salutato positivamente la piena disponibilità dell’Ucraina per un immediato cessate il fuoco. Ora ci si attende che anche la Russia dimostri concretamente la propria volontà di perseguire la pace”.
Giorgia Meloni, in occasione del recente incontro avuto con Voldymyr Zelenskyy, “ha espresso, anche a nome del governo, le proprie condoglianze per le vittime dei recenti attacchi russi, rinnovando la ferma condanna di tali atti e sottolineando l’urgenza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato, nonché della necessità di un impegno concreto da parte di Mosca per l’avvio di un processo di pace”.