Apprezzamento per l’impegno dell’Antitrust, ma anche un monito chiaro: “Non basta, i consumatori sono ancora troppo esposti agli abusi delle grandi aziende”. È questo il messaggio lanciato dal Codacons all’indomani della presentazione della relazione annuale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Secondo l’Associazione, sebbene l’Antitrust stia svolgendo “un’intensa attività di tutela”, con interventi sanzionatori in diversi settori – dalle telecomunicazioni all’energia – il potere deterrente delle multe si è ormai ridotto drasticamente. “Le sanzioni inflitte non bastano più – denuncia il Codacons – Le grandi aziende le inseriscono nei bilanci come normali rischi d’impresa, consapevoli che i profitti derivanti da pratiche scorrette sono di gran lunga superiori al costo delle sanzioni”.
Il fenomeno, secondo il Codacons, è sotto gli occhi di tutti. “Nonostante i richiami e le multe, le condotte scorrette proseguono senza sosta – spiega l’associazione – Esistono ambiti in cui i consumatori sono ancora perseguitati da pratiche aggressive e poco trasparenti”.
Tra i principali fronti critici individuati: contratti luce e gas, spesso caratterizzati da condizioni poco chiare, modifiche unilaterali e promozioni fuorvianti; telemarketing aggressivo, con chiamate incessanti, anche a utenti iscritti al Registro delle opposizioni; tariffe aeree stellari, soggette a variazioni opache e dinamiche di prezzo difficilmente comprensibili; speculazioni sui beni essenziali, dove i rincari sembrano più legati a logiche di profitto che a reali variazioni dei costi.
Algoritmi
Il Codacons lancia l’allarme anche sull’uso sempre più pervasivo di algoritmi e prezzi dinamici, strumenti che, secondo l’associazione, vengono spesso impiegati per massimizzare i guadagni a scapito degli utenti. “Si sfrutta lo stato di necessità dei cittadini per gonfiare listini e tariffe – afferma l’associazione – creando un sistema che premia l’arbitrarietà e penalizza i più fragili”. Nel mirino anche il fenomeno del greenwashing, ovvero la comunicazione ambientale ingannevole: “Sempre più imprese si proclamano sostenibili senza reali cambiamenti nei processi produttivi. Serve maggiore controllo sulla veridicità delle dichiarazioni ambientali e sull’uso di terminologie ‘eco’ abusate”.
Per il Codacons, la soluzione non è solo nell’inasprimento delle sanzioni, ma nella creazione di strumenti più incisivi per difendere i cittadini. “Serve una riforma delle regole del mercato – conclude l’associazione – che obblighi i grandi operatori a standard più elevati di trasparenza, che limiti l’uso opaco delle tecnologie digitali e che protegga in modo effettivo i diritti dei consumatori”.
L’appello va anche alle istituzioni politiche e al governo: “L’Antitrust fa la sua parte, ma ora tocca al legislatore intervenire con norme moderne, in grado di tenere il passo con l’evoluzione dei mercati e dei comportamenti delle imprese”.