La Tunisia ,già fiaccata da una gravissima crisi economica e sociale che mette a rischio la stessa tenuta democratica del Paese deve fronteggiare anche una pesante crisi idrica.Stando ai dati della Banca Mondiale nella regione del Medio Oriente e Nord Africa (MENA) la disponibilità media annua di risorse idriche pro-capite scenderà al di sotto della soglia di “scarsità assoluta di 500 metri cubi” entro il 2030, I paesi di questa regione, compresa la Tunisia, affrontano una scarsità d’acqua “senza precedenti” che diventerà “più acuta” man mano che la popolazione cresce, secondo questo rapporto intitolato “Aspetti economici della scarsità d’acqua in Medio Oriente e Nord Africa: soluzioni istituzionali”. Per affrontare questo drammatico problema ogni anno dovrebbero essere mobilitati ulteriori 25 miliardi di metri cubi, che richiederebbero la costruzione di 65 impianti di desalinizzazione delle dimensioni di quello di Ras Al-Khair in Arabia Saudita, attualmente la più grande del mondo”.
Intanto c’è molta attesa sulle decisioni che prenderà il Fondo Monetario Internazionel sul prestito alla Tunisia.
Anis Wahabi membro dell’Advisory Group dell’International Public Sector Accounting Standards Board “IPSASBha affermato che il ricorso della Tunisia al FMI “resta una necessità e non una scelta per poter finanziare il bilancio dello Stato “. Wahabi ritiene inoltre che la Tunisia debba impegnarsi nelle riforme per uscire dall’attuale situazione “molto complicata”. Per la cronaca, il 13 aprile 2023, il direttore del dipartimento per il Medio Oriente e l’Asia centrale del FMI, Jihad Azour, aveva indicato che il FMI non aveva ricevuto alcuna richiesta dalle autorità tunisine per la revisione del suo programma di riforme. Ha sottolineato, durante una conferenza stampa tenutasi a margine degli incontri di primavera del FMI (dal 10 al 16 aprile 2023 a Washington), che il FMI continuerà a sostenere la Tunisia e che anche altre istituzioni internazionali hanno promesso di sostenere il Paese in vista risolvere i problemi di inflazione e garantire la stabilità economica.