Un nuovo episodio di suicidio che vede protagonista ancora una volta una giovane vita. Questa volta si è trattato di una aspirante medico pugliese di 29 anni, rimasta indietro con gli esami e che per questo ha deciso di togliersi la vita. “Non possiamo accettare che atti autolesionisti e suicidi diventino la normalità!”, sono state le immediate proteste degli studenti, che chiedono presidi per la salute psicologica in ogni scuola e università, dove sia presente personale professionista capace di capire le loro esigenze e li aiuti a gestire ansie, paure, sensi di colpa e aspirazioni. Secondo l’Istat, sono circa 4000 i giovani che ogni anno, in Italia, si tolgono la vita; nel 2021 sono stati 220mila i ragazzi tra i 14 e i 19 anni insoddisfatti della propria vita che, allo stesso tempo, si trovano in una condizione di scarso benessere psicologico. Gli studenti mettono sotto accusa anche “la retorica del merito, che non prende in considerazione la vita e le difficoltà dei singoli. Crediamo che questo sia uno degli elementi che porta molti nostri coetanei a togliersi la vita, non supportando più l’ansia e la pressione sociale del sistema. Chiediamo un cambiamento della retorica, che passi attraverso una revisione in chiave inclusiva dei criteri di merito per accedere alle borse di studio, nonché maggiori strumenti di supporto didattico”.
Servono 100 milioni di euro l’anno
Per raggiungere l’obiettivo di un sostegno psicologico per tutti, nelle scorse settimane l’Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti hanno predisposto una proposta di legge composta da quattro articoli che punta ad istituire, regolare e finanziare un servizio di assistenza psicologica, psicoterapeutica e di counselling scolastico e universitario, che si basi su personale professionista e si interfacci con il servizio sanitario territoriale assicurando la presa in carico degli studenti che ne avessero bisogno. Molte scuole e università offrono già un servizio psicologico, ma sono poche le risorse economiche e il personale messe a disposizione. L’investimento che lo Stato dovrebbe impegnare si aggirerebbe sui cento milioni di euro all’anno per arruolare sul territorio dei team multidisciplinari di professionisti, le cui competenze devono garantire l’assistenza in relazione alle specificità degli studenti.
Bonus psicologo ridotto dell’80%
Nella maggior parte dei casi i ragazzi devono ricorrere a psicologi privati. Anche il bonus psicologo quest’anno è stato rifinanziato per soli 5 milioni di euro, con un taglio dell’80% rispetto al finanziamento del 2022. “La politica – denuncia Camilla Piredda, coordinatrice Udu – ha deciso di ignorare le esigenze e le richieste di un’intera generazione”. Eppure, secondo un recente sondaggio, circa un universitario su 3 ammette di aver mentito almeno una volta alla famiglia sul reale andamento della sua carriera di studi.