domenica, 24 Novembre, 2024
Lavoro

Nel biennio ‘20-‘22 trend in crescita degli incidenti sul lavoro

Negli ultimi due anni il numero degli incidenti sul lavoro stanno subendo un progressivo e costante aumento nono stante le campagne di sensibilizzazione. Nel primo trimestre 2022 sono state 176.545 le denunce di infortunio arrivate all’Inail, corrispondente a un + 53,1% rispetto al primo trimestre del 2021 e a un + 48,3% rispetto a gennaio-marzo 2020.

I dati rilevati di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per il primo trimestre del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 115.286 del 2021 ai 176.545 del 2022 (+53,1%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 31,2%, da 13.385 a 17.561.

A marzo 2022 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha fatto segnare un +46,6% nella gestione Industria e servizi (dai 109.662 casi del 2021 ai 160.813 del 2022), un -0,4% in Agricoltura (da 5.891 a 5.866) e un +109,1% nel Conto Stato (da 13.118 a 27.427). Incrementi degli infortuni in occasione di lavoro si osservano in tutti i settori produttivi, in particolare nei Trasporti e magazzinaggio (+166,9%), nella Sanità e assistenza sociale (+110,4%) e nell’Amministrazione pubblica (+73,8%).

L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+64,3%), seguito da Nord-Ovest (+63,4%), Isole (+60,7%), Centro (+51,3%) e Nord-Est (+31,8%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+116,2%), la Liguria (+85,3%) e il Lazio (+73,8%). L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un +72,9% (da 51.550 a 89.130 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +36,1% (da 77.121 a 104.976). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+54,6%), che quelli extracomunitari (+35,1%) e comunitari (+25,6%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di marzo 2022 sono state 189, quattro in più rispetto alle 185 registrate nel primo trimestre del 2021 e 23 in più rispetto alle 166 del periodo gennaio-marzo 2020.

A livello nazionale i dati rilevati al 31 marzo di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento per il primo trimestre del 2022 rispetto al pari periodo del 2021 solo dei casi in itinere, passati da 31 a 51, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 154 a 138. L’aumento ha riguardato solo l’Industria e servizi (da 158 a 160 denunce) e l’Agricoltura (da 16 a 20 casi), mentre il Conto Stato registra due casi in meno (da 11 a 9). Dall’analisi territoriale emerge un incremento di 11 casi mortali nel Centro (da 34 a 45), di sette nelle Isole (da 8 a 15), di tre nel Nord-Est (da 38 a 41) e di due nel Nord-Ovest (da 47 a 49). Il Sud è il solo a registrare un calo (da 58 a 39).

Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Lombardia e la Toscana (+8 decessi per entrambe) e il Veneto (+6), con i maggiori decrementi l’Abruzzo (-8 casi), la Campania (-7) e il Piemonte (-5). L’incremento rilevato tra i primi trimestri del 2021 e del 2022 è legato solo alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 14 a 24, mentre quella maschile scende da 171 a 165. In aumento le denunce dei lavoratori italiani (da 158 a 163), in calo quelle dei comunitari (da 9 a 8) e in parità quelle degli extracomunitari (18 in entrambi i periodi). Dall’analisi per classi di età, da segnalare gli aumenti dei decessi tra gli under 40 (da 34 a 49 casi) e tra i 45-49enni (da 22 a 24), in calo quelli tra i 40-44enni (da 17 a 16) e tra gli over quarantanovenni (da 112 a 100). Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo trimestre 2022 sono state 14.517, in aumento di 934 casi rispetto allo stesso periodo del 2021 (+6,9%) e di 416 casi rispetto al pari periodo del 2020 (+3,0%).

I dati rilevati al 31 marzo di ciascun anno mostrano un incremento per il primo trimestre del 2022 rispetto al pari periodo del 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+6,4%, da 11.248 a 11.963 casi), Agricoltura (+11,2%, da 2.210 a 2.457) e un calo nel Conto Stato (-22,4%, da 125 a 97). L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce nelle Isole (+25,6%), nel Nord-Ovest (+12,9%), nel Sud (+8,3%) e nel Centro (+3,7%), e un decremento nel Nord-Est (-0,9%). In ottica di genere si rilevano 908 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 9.909 a 10.817 (+9,2%), e 26 in più per le lavoratrici, da 3.674 a 3.700 (+0,7%). Nel complesso, l’incremento ha interessato le denunce dei lavoratori italiani (passate da 12.576 a 13.477, pari a +7,2%) e dei comunitari, da 320 a 382 (+19,4%), mentre quelle degli extracomunitari risultano in calo (da 687 a 658, -4,2%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo trimestre del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Lavoro e merito: est modus in rebus

Tommaso Marvasi

Inail: nei primi 3 mesi del 2024 sono state 191 le denunce di morti sul lavoro (5 in meno rispetto a un anno fa)

Ettore Di Bartolomeo

Con l’Intelligenza artificiale nuove professioni per gli studenti

Martina Miceli

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.