mercoledì, 24 Aprile, 2024
Attualità

Stangata scuola e bimbi senza asilo

Conto alla rovescia per il ritorno a scuola e per le famiglie ci sono già quattro notizie tutte di segno diverso. La prima, per una maggiore sensibilità e tutela verso l’ambiente, è buona: il rientro per i ragazzi delle elementari e medie sarà: “Plastic free” iniziativa che si terrà a Milano e Roma ma sarà estesa a tutte le scuole con iniziative didattiche, per parlare con la prima campanella della salvaguardia della natura.

La seconda è brutta: diari, astucci, libri, zainetti, penne e matite costeranno di più.

La terza pure brutta, si annunciano due giorni di sciopero della scuola: il primo il 18 settembre – da definire – il secondo il 27 settembre, in questo caso sull’onda di una iniziativa mondiale Friday for Future che coinvolgere 4.500 piazze in tutto il mondo.

La quarta notizia è poi bruttissima, e riguarda gli asili nido: secondo la Cgil un milione di bambini resterà fuori, per mancanza di strutture e servizi, o per i costi troppo alti per le famiglie . A sottolineare questo dato è una elaborazione della Fp Cgil Nazionale, condotta sui dati Istat relativi all’offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia, per denunciare, “come sia necessario invertire la rotta sugli investimenti sul personale che opera nel settore, attraverso nuove assunzioni, percorsi di riqualificazione e rinnovo del contratto nazionale”.

Entrando nel dettaglio, che rilancia la campagna della categoria dietro le parole “#ChiedoAsilo: perché l’asilo nido sia un diritto e non più un servizio a domanda individuale”, la Fp Cgil riporta come l’Istat abbia censito sull’intero territorio nazionale, per l’anno scolastico, 13.147 servizi socio-educativi per l’infanzia, tra pubblici e privati, di cui 11.017 sono asili nido. Una mole tale da coprire nel complesso circa 354 mila bambine e bambini, poco più della metà dei casi allocati in posti pubblici. Numeri che corrispondono al 24% del potenziale bacino di utenza, ovvero 24 posti ogni 100 bambini, ancora ben al di sotto da quel 33% fissato dall’Unione Europea.

Una situazione dettata da motivi diversi, ma, soprattutto, perché i bambini sono stati “respinti”, per colpa di una scarsa offerta pubblica, in progressivo definanziamento, oppure per l’esosa richiesta di rette presentate da strutture private. Morale un milione di bimbi saranno esclusi dall’asilo.

Altra tegola sulla testa per le famiglie, sono i listini prezzi per il corredo scolastico, che sono stati ritoccati tutti all’insù. L’aggravio di spese per i genitori, secondo il Codacons, va dai 533 euro ai 1.130 euro a studente. Per Federconsumatori, invece, solo per la Scuola (libri, dizionari, parte del corredo) si spenderanno nel periodo settembre-novembre 819 euro. Complessivamente, a carico delle famiglie – tra corredo e libri e alle novità alla moda offerte dal mercato – si supereranno i 1.100 euro.

Il portale Skuola.net ha condotto, inoltre, uno studio su 3 mila studenti dal quale emerge che le famiglie, quando si tratterà di acquistare i libri per la scuola, punteranno ancora sulla carta e sul nuovo. Ma cercheranno comunque di risparmiare, rivolgendosi ai canali – online e grande distribuzione – in grado di garantire prezzi e sconti vantaggiosi. Senza però tradire completamente l’acquisto in libreria. Alla fine gli sconfitti sono solo i mercatini, sempre più spopolati, persino per l’acquisto dei testi usati.

Saranno infatti circa 2 su 3 i ragazzi che porteranno con sé tutti, o quasi, libri nuovi di stampa. Stesso discorso vale per gli studenti delle superiori dove più della metà avranno acquistato libri immacolati. Nella sua analisi, invece il Codacons, ha scomposto la cifra acquisto per acquisto. Alle scuole elementari, ad esempio, la spesa media per i libri di testo della prima e seconda classe è in media di circa 22 euro l’anno,per la terza si arriva a 29 euro che lievitano a 50 euro l’anno per i bambini di quinta.

Alle scuole medie la spesa annua è di circa 680 euro, di cui almeno 300 sono destinati ai libri di testo e ai dizionari. A questi vanno aggiunti 200 euro per la cancelleria e 180 euro circa per zaino, diario e astuccio.

Alle scuole superiori i costi sono ancora in aumentano, come nel caso del liceo: al classico oltre ai 400 euro di libri vanno aggiunti i 95 euro del dizionario di greco e gli 85 di quello di latino. Leggermente più economico è il liceo scientifico, circa 300 euro per i libri in media. Ma pesa il costo di squadre, compassi e calcolatrici di ultime generazioni.
Federconsumatori, invece, in una nota si mostra preoccupata e pone  l’accento sui costi e la crisi delle famiglie. “Nella situazione di difficoltà delle famiglie, su cui incombe il prossimo anno anche la minaccia dell’aumento dell’Iva, questa stangata rappresenta un duro colpo che rischia di ripercuotersi sui consumi e sull’intero sistema produttivo”.

Intanto c’è il calendario scolastico 2019-2020 che è disomogeneo in quanto deciso autonomamente da ogni Regione. Il primo giorno di scuola potrebbe essere anche a rischio per uno sciopero della scuola previsto per il 18 settembre. Per la maggior parte degli studenti l’anno scolastico inizierà il 16 settembre. Gli studenti della Puglia saranno invece gli unici, in Italia, a ritornare a scuola proprio il 18 settembre, giorno in cui è previsto il primo sciopero. Il secondo blocco delle lezioni, si terrà il 27 settembre e coinvolge tutto il personale della scuola: docenti, dirigenti, personale Ata, dipendenti di ruolo o precari in Italia e all’estero ed è stato proclamato dall’Associazione sindacale Sisa. Quella del 27 settembre è una data particolare: infatti gli attivisti di Friday for Future, hanno organizzato una manifestazione per lo stesso giorno, con l’obiettivo di coinvolgere oltre 4.500 piazze in tutto il mondo.

Infine ecco il calendario stabilito dalle Regioni per la prima campanella: Toscana: lunedì 16 settembre; Friuli Venezia Giulia: giovedì 12 settembre; Piemonte: 9 settembre; Liguria: 16 settembre; Trentino Alto-Adige: 15 settembre; Umbria: 11 settembre; Valle d’Aosta: 12 settembre; Veneto: 11 settembre; Basilicata: 11 settembre; Calabria: 16 settembre; Campania: 11 settembre; Lazio: 16 settembre; Lombardia: 12 settembre; Molise: 16 settembre; Sicilia: 12 settembre; Bolzano: 5 settembre; Marche: 16 settembre; Emilia Romagna: 16 settembre; Sardegna: 16 settembre; Abruzzo: 16 settembre; Puglia: 18 settembre.

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