martedì, 23 Aprile, 2024
Società

Essere cristiani a tempo pieno

Nella ricorrenza della Solennita’ Cristiana dell’Ascensione, sembra che tutto sia finito. Il “Risorto”, reduce da una micidiale crocifissione e umiliazione inaudita lascia tutti e va via. E’ risorto, e i suoi l’hanno riconosciuto avendo toccato le ferite dell’odio, della cattiveria gratuita e immotivata .

E’ questa la sorte dei “buoni”, di chi si dona senza pensare al rischio che corre. Oggi, solennita’ dell’Ascensione Lui ritorna al Padre. Sale al cielo sotto gli occhi sbarrati di chi si sara’ posto una domanda: “E ora che si fa’?”-Il Cristo del Vangelo non mente e non lascia le cose in asso” Non vi lascero’ orfani, mandero’ a Voi lo Spirito Santo Consolatore”. Detto, fatto. Lui torna al Padre e la forza dell’Amore Trinitario invade i cuore di chi ha sperimentato nella propria vita la presenza costante di n Dio che si dona fino alla fine senza sconti di fine stagione . Arriva Lui , la forza che irrompe nei cuori disponibili a essere plasmati di infinita tenerezza e il “cristiano” impaurito e tiepido ripiglia forza e credibilita’.

E oggi? Sono passati tanti anni , secoli, e Lui e’ sempre attuale. La paura di essere cristiani tepidi, silenziosi accondiscendenti, che fanno l’occhiolino al potere e alle comodita’ dei ricchi e’ dietro l’angolo. Liturgie bellissime ,incensi che profumano le pareti dell’edificio sacro ma che fanno fatica ad arrivare nella stanza dell’anima dove la coscienza dorme sonni non sempre tranquilli. Cristiani che chiedono, puntano il dito ma non si sporcano le mani tra i vicoli della poverta’ piu’ cupa. La gente soffre, i giovani chiedono un mondo piu’ pulito, la politica fa a meno di valori etico/morali richiamanti le beatitudini. Il caos domina mentre Lui ritorna al Padre con le sue ferite ma vittorioso.

Non ha visto una guerra, ha trionfato in una battaglia immane e senza risparmiare nulla. Se solo provassimo a sentire nel nostro corpo le sue umiliazioni, quei colpi di chiodi, quella lancia trafiggere il costato e poi il passaggio dalla morte alla vita, sicuramente l’ardore della nostra fede sarebbe altro. Saremmo forti, coraggiosi, credibilmente in prima linea a chiedere e pretendere “Verita’ e Giustizia ” per gli ultimi, i poveri ( di ogni genere) per chi non ha titoli da vendere e amicizie importanti  da sbandierare. “Cristo e questo:  Il crocifisso e Risorto e io gli appartengo. stop-“. Scriveremmo questo nella carta d’ identita’ della nostra fede senza pagare nessuna marca da bollo: ha gia’ pagato Lui abbondantemente. Adesso tocca ai Cristiani, Viverlo e farlo a tempo pieno,. Ne vale la credibilita’.

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