“Ho vissuto la mia malattia con molte rinunce e continui ricoveri in ospedale per tenere tutto sotto controllo, fino a quando mi hanno dichiarato che l’unica speranza era il trapianto. Io e mia moglie eravamo molto spaventati, ma poi ci siamo resi conto che era l’unica soluzione per pensare ad un futuro migliore. Ho accettato di essere inserito in lista d’attesa per il trapianto e più passava il tempo più la mia situazione peggiorava, tanto che nell’ottobre del 2019, una grave crisi respiratoria mi fece andare in coma”.
Domenico è affetto da fibrosi cistica, la malattia genetica grave più diffusa, a causa della quale nel 2019 ha subito un trapianto combinato, polmoni, fegato e pancreas, mai fatto in Italia e il primo in Europa.
I tempi di recupero nel suo caso si sono protratti più del dovuto per il delicato intervento subito e per questo motivo vive ancora a Torino dove si è trasferito dalla Puglia. Come quella di Domenico, sono molte le famiglie disposte a trasferirsi per un lungo periodo lontano da casa pur di ricevere le terapie migliori nei centri più all’avanguardia, mettendo da parte le esigenze di altri figli e il lavoro con un conseguente disagio psicologico, economico e sociale. Il progetto Case LIFC cura questo disagio e aiuta le famiglie a rimanere unite.
Per sostenere questo progetto, LIFC e Federfarma, nel corso di una conferenza stampa in diretta video, hanno presentato oggi un’iniziativa volta sia a sensibilizzare la collettivita’ sulla fibrosi cistica, il trapianto e la donazione di organi, sia a raccogliere fondi grazie alle donazioni al numero 45598 attivo dal 29 marzo all’11 aprile.