venerdì, 26 Aprile, 2024
Politica

Draghi come De Gasperi: ricostruire l’Italia

C’è un sapore di antico proiettato nel futuro nel primo discorso di Draghi in Parlamento.

Il Presidente del Consiglio al suo esordio sì è già qualificato come statista per la visione coraggiosa e innovativa e per l’equilibrio con cui ha esposto, senza retorica, un programma essenziale, concreto non un fantasioso libro dei sogni.

Aver citato più volte il termine ricostruzione, ci ha riportati al clima che caratterizzò l’era di Alcide De Gasperi: un Paese distrutto dalla guerra che doveva essere rimesso in piedi.

L’Italia è fiaccata da una terribile pandemia innestata su mali cronici: riforme non fatte ed economia che non cresce. Negli anni Cinquanta grandi decisioni posero le basi per il miracolo economico. Oggi almeno tre riforme, fisco, giustizia civile e pubblica amministrazione, vanno messe in piedi subito. L’Europa ce le chiede, insieme ai progetti per poterci erogare i 209 miliardi stanziati.

Basteranno due anni, da qui alla fine della legislatura? Per Draghi più della durata del Governo contano qualità e rapidità delle decisioni.

La cornice della ricostruzione dell’Italia è chiara: in Europa, in Occidente, con l’euro irreversibileSalvini è avvisato: non c’è margine di mediazione su queste scelte irrinunciabili.

Ma sono avvisati anche tutti quelli che pensano che il Governo galleggerà sui problemi. Sulla vaccinazione ci sarà una mobilitazione generale, forze armate incluse; e la sanità territoriale dovrà diventare l’asse portante del sistema nazionale. Saranno tutelati tutti i lavoratori ma non le attività che necessitano di un cambiamento. La scuola dovrà riparie in sicurezza e recuperare il tempo perso per l’insegnamento a distanza che non è neanche stato garantito a tutti.

Citando Papa Francesco, Draghi ha ribadito la centralità della transizione ecologica: il progresso deve andare a braccetto con il rispetto dell’ambiente.

L’intervento pubblico sarà fatto di politiche strutturali per facilitare l’innovazione, politiche finanziarie per dare alle imprese accesso ai capitali, politiche monetarie e fiscali espansive per lo sviluppo sostenibile. Draghi ha citato esperienze del passato come la Commissione sulla riforma fiscale guidata da Bruno Visentini. In vari passaggi sono riecheggiati termini e sensibilità della migliore classe dirigente che l’Italia ha avuto.

Draghi ha parlato “amore secolare per l’Italia” un’espressione cara a Giovanni Spadolini.

La grande fiducia che il Senato ha concesso al governo è il primo segnale positivo di uno sforzo comune per la rinascita dell’Italia, con lo sguardo rivolto al futuro delle giovani generazioni.

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