venerdì, 29 Marzo, 2024
Società

Sfratto al The Beggars’ Theatre. Duro colpo alla periferia napoletana

Il 28 gennaio scorso si è consumato l’ultimo atto della vicenda dell’Associazione The Beggars’ Theatre: dopo sei anni di attività sul territorio di San Giovanni a Teduccio, lascia ufficialmente i locali del Centro Asterix di via D. Atripaldi.

Il direttore artistico Mariano Bauduin (foto di Francesco Squeglia)

Nel mese di luglio le prime avvisaglie di una crisi, placate dalla forte risonanza mediatica e dall’appoggio di illustri intellettuali partenopei. Il sostegno della città sembra aprire una breccia e si fa concreta la possibilità di un dialogo con  le istituzioni: il direttore artistico Mariano Bauduin riesce a ottenere un incontro con il sindaco Luigi De Magistris e gli assessori Clemente e De Majo, durante il quale sarebbe emersa la volontà e l’impegno da parte del Comune di garantire il prosieguo delle attività del The Beggars’ sul territorio di Napoli Est, riconoscendo nel maestro Bauduin una figura autorevole della scena culturale partenopea, nonché un insostituibile referente per le attività culturali della Periferia.

A seguito della riunione, conformemente a quanto concordato con l’Assessorato ai Giovani, l’Associazione avrebbe liberato i cinque spazi posti al primo piano del Centro Asterix, mantenendo l’uso della Sala teatrale, della Sala musica con relativo ripostiglio e della sala attigua.

La vicenda sembrava essersi stabilizzata. Il mese di settembre l’Associazione avrebbe presentato richiesta di autorizzazione annuale per la stagione 2020/2021 – estendendo il permesso abituale rilasciato ogni tre mesi fino al mese di giugno 2021 – ma l’istanza sarebbe stata accolta e non formalizzata. Nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19, pertanto, sarebbero riprese le attività di back office e laboratoriali.

Il 27 novembre sarebbe stata notificata la sospensione dell’attività con obbligo di sgombero dei locali, a causa dell’imminente avvio di lavori strutturali, in seguito all’attribuzione di un bando ministeriale ad altre due associazioni.

Al centro Asterix sono ospitati assegnatari di bando comunale e dal sito del Comune si apprende che il Centro è “dedicato ad attività socio-educative, culturali, informative e spettacolari”.

«Due di queste associazioni hanno vinto un bando Mibact che comprende l’esecuzione di lavori per 45mila euro – spiega Bauduin – il Centro Asterix è grande abbastanza per ospitare più associazioni. Ancora a inizio gennaio mi era stato assicurato che si sarebbe trovata una soluzione. La nostra presenza, oltretutto in un momento in cui siano fermi causa Covid, non impedisce questi lavori».

Come riporta un comunicato stampa diversi sono stati i tentativi per cercare di creare un ponte tra il teatro e le istituzioni, con l’obiettivo di portare avanti il lavoro di Bauduin. Tra questi, “la possibilità di affidare all’Associazione The Beggars’ Theatre il locale attiguo al Centro Asterix, di competenza della Prefettura di Napoli: dopo il sopralluogo però, l’Amministrazione non ha prorogato i tempi di sgombero dal Centro Asterix in maniera ufficiale, non consentendo quindi le pratiche burocratiche e amministrativi per avviare il trasferimento”.

Questa volta a nulla sono valsi gli appelli del mondo della cultura: il Maestro Riccardo Muti e la moglie Cristina Mazzavillani, il direttore artistico del Ntfi Ruggero Cappuccio, lo scenografo Mauro Carosi, la costumista Odette Nicoletti e l’ex soprintendente del San Carlo Rosanna Purchia. L’Associazione avrebbe, infatti, ricevuto sollecito di sgombero da parte della Polizia Municipale di competenza.

«Ho sempre dimostrato fiducia e disponibilità. Ho creduto alle parole della nostra amministrazione – dichiara Bauduin –. Ci ho creduto davvero. Purtroppo però, il risultato è che io e tutti i miei collaboratori stiamo rischiando pesanti procedure penali. Non credo sia giusto. Abbiamo quindi deciso di accettare la disponibilità della VI Municipalità, e ringraziamo il Presidente Boggia e i consiglieri Massimo Morga e Patrizia Sannino per il sostegno che ci stanno dimostrando, a mantenere nei loro spazi, depositati momentaneamente, i nostri materiali artistici e tecnici. Purtroppo non abbiamo più alternativa. È una sconfitta per noi, che abbiamo investito tempo e competenze nel progetto del Beggars’, – conclude – ma è sicuramente una sconfitta per tutto il territorio, che da sempre ha sostenuto e apprezzato il nostro lavoro. Purtroppo, la macchina burocratica troppo spesso non accompagna i processi di rigenerazione o, anzi, li ostacola».

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