venerdì, 19 Aprile, 2024
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Il ritorno in aula. Iniziativa Cisl: “#vacciniamolascuola e facciamo tornare il sorriso ai nostri studenti!”

Se la scuola è importante, ora è arrivato il momento di dimostrarlo. Questo il senso della presa di posizione della Cisl scuola che non intende più sopportare rinvii e approssimazioni. Il sindacato ha lanciato l’iniziativa: “#vacciniamolascuola e facciamo tornare il sorriso ai nostri studenti!”. Le note polemiche però non mancano.

“Autoreferenzialità e impazienza hanno contrassegnato sino ad oggi le discussioni e le azioni sull’apertura delle scuole”, fa presente la Cisl in una nota di accompagnamento della iniziativa, “I finanziamenti per implementare i trasporti sono stati approvati con molto ritardo, la burocrazia dei ministeri e quella delle regioni sono ancora alle prese con bandi e assegnazioni alle ditte, con esiti che non vedranno la luce in tempi brevi”. Per la Cisl ci sono anche regioni virtuose come la Toscana che apriranno i battenti al 50% per gli alunni della secondaria, ma con molte preoccupazioni e investimenti importanti: 4 milioni dal bilancio regionale.

“Nel frattempo”, rivela la Cisl, “serpeggia l’idea che comunque il contagio possa essere alimentato dalla ripresa delle attività didattiche in presenza e questo provoca disagio e molta ansia tra le famiglie e il personale. Se invece di discutere e di chiudersi nelle stanze dei bottoni si cominciasse a ragionare con buon senso, forse si potrebbe far partire una campagna vaccinale in grado di intercettare chi a scuola c’è, valutando di avviare anche una ricerca più mirata degli asintomatici tra gli studenti”.

Per il sindacato la sovrapposizione di regole, norme, divieti e concessioni producono una indecisione su cosa e come farla, incertezze che creano ulteriori difficoltà.

“Se viviamo in un Paese in crisi pandemica, non mancheranno gli strumenti normativi; c’è un DPCM in vista per il rinnovo dello stato di emergenza, si decida con serietà e fermezza quello che serve per la ripresa”, esorta la Cisl, “I contatti sono giornalieri, perché non hanno mai chiuso le scuole dell’infanzia e la primaria, le medie hanno avuto alcune interruzioni in qualche regione, ma sono in servizio normalmente con adolescenti che circolano per paesi e città”.

Il secondo grado, secondo la visione della Cisl, “deve rientrare in classe il più possibile protetto e senza l’ansia del contagio; oggi ci sono già molti docenti che operano nei laboratori o con i ragazzi disabili. In un piano programmato per tempo e seriamente, tutti i professori e il personale che sistematicamente viene a contatto con gli studenti dev’essere coperto da misure anticontagio come il vaccino”.

Infine per la Cisl-Scuola non è possibile perdere altro tempo: sono più di trecentomila i docenti che superano i 55 anni e tra quarantene e isolamenti fiduciari in attesa di fantomatici tamponi, il tempo scuola è instabile e rarefatto. “Il 23 dicembre”, ricorda inoltre la Cisl, “la Conferenza Stato regioni e il Ministero di viale Trastevere hanno sottoscritto un’intesa. A cosa è servita? Non c’è nulla di operativo anche perché il personale della sanità è sempre lo stesso, anzi è ancora più sotto stress. Se si ritiene possibile una corsia preferenziale di vaccinazione per il personale della scuola, si parta subito con una seria programmazione”. L’87% dei docenti si è detto disponibile a vaccinarsi ma non sarà semplice. “Vedendo le immagini delle lunghe file di operatori sanitari in attesa del proprio turno”, sottolinea con disappunto il sindacato, “per sottoporsi alla vaccinazione, tornano alla mente i ritardi che abbiamo avuto a fine agosto per lo screening preventivo rivolto a tutto il personale scolastico.

La Cisl Scuola non intende assistere inerte all’ignavia che la politica sta dimostrando in ogni sua azione: se la scuola è importante, ora è arrivato il momento di dimostrarlo”.

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