venerdì, 19 Aprile, 2024
Il Cittadino

Ziccatillu a “scherzi a parte”?

Il Governo, nella serata di sabato, con insolita immediatezza, ha nominato il nuovo Commissario della sanità calabrese, in sostituzione del dimissionario e defenestrato Generale Saverio Cotticelli.

La designazione è formalmente ineccepibile.

La scelta è caduta sul cesenate Giuseppe Zuccatelli, manager sanitario dal sontuoso curriculum, già reggente, da circa un anno, di ben tre enti in Calabria (l’Ospedale “Pugliese” di Catanzaro, l’azienda universitaria “Mater Dei” e la Asp di Cosenza, la più grande della Calabria); con precedenti nomine governative in altre Regioni; e, rilevo da internet, con amicizie che non guastano, da Bersani in giù.

Buone frequentazioni e anche una candidatura con lo stesso partito del Ministro della Salute, cosa che può non essere inutile e che dimostra una certa capacità relazionale.

Sennonché, nonostante l’evidenza di una scelta – ne siamo certi – dettata solamente dalle doti manageriali del settantatreenne neo commissario, nel corso della giornata di domenica, una serie di eventi hanno reso chiaro che il Prof. Conte potesse essere stato vittima inconsapevole di un tranello politico.

È cominciato tutto con un filmato diffuso via internet nel quale, visibilmente adirato col suo interlocutore, il neo commissario Zuccatelli manifestava la sua contrarietà all’uso delle mascherine, secondo lui inutili, perché per infettarsi di Covid sarebbe stato necessario un bacio con lingua abbondantemente in bocca di almeno quindici minuti.

Nonostante nel corso della stessa giornata il Dott. Zuccatelli si sia affrettato a comunicare il suo attuale favore per le mascherine, l’impressione negativa è rimasta.

Si è poi aggiunto qualche interrogativo sul raggiungimento o meno degli obiettivi nel suo anno di esperienza calabrese. Non diamo retta a dicerie: certamente saranno stati risultati positivi, considerati dal governo, e che avranno avuto il giusto peso nella sua designazione: diamo conto, solo per dovere di cronaca di qualche critica che dubita di esiti positivi.

Positivo, invece, al Covid-19 sarebbe risultato lo stesso neo commissario Zuccatelli.

Se vera la notizia gli auguriamo di non sviluppare la malattia e di rimettersi comunque prontamente. Con un solo consiglio: di andare a curarsi in Romagna, che è meglio.

Non dò nota di altre notizie – cercatele sul web, c’è veramente la qualunque – tutte tese a dimostrare, quantomeno, l’inopportunità politica della sua designazione. Clamore mediatico, si dice.

Pare che nel primo pomeriggio di oggi, di fronte al dilagare delle critiche – persino un esposto del Codacons per provocarne le dimissioni – sia cominciata la caccia al colpevole “amico” politico, così subdolo da avere consigliato quella nomina sapendo che avrebbe creato imbarazzo.

Il Prof. Conte, che non manca di capacità di analisi, ha saggiamente scartato subito il Ministro Speranza e tutta la delegazione LEU, non riconnettendo loro la necessaria fantasia.

Un sospetto verso Italia Viva è rimasto senza prove, ma il recente pensionamento del Presidente Davigo non ha consentito di procedere comunque.

Il più indiziato a un certo punto è risultato il democristiano Gianfranco Rotondi, noto spirito malefico, nonostante la sua dichiarata cattolicità. La prova regina di un particolare suo momento diabolico (un quasi Belzebù andreottiano, anche se si dichiara di altra scuola) è stata ravvisata in un suo beffardo tweet odierno: «Solidarietà per la sinistra italiana che pensa di aver vinto le elezioni americane». Ma la mancanza di altri indizi – ed il suo interesse esclusivo per la lontana Valle D’Aosta – lo ha scagionato.

Il mistero continua, mentre imperversa il tam tam non dell’opposizione (che non esiste), ma dei partiti esclusi temporaneamente dall’alleanza.

Pare che il Prof. Conte si sia a un certo punto spazientito e, all’ennesima indiscrezione sul neo commissario Zuccatelli, abbia urlato: «ma che? Siamo su scherzi a parte?».

Intanto in Calabria la delusione è cocente. Ma «cari conterranei, Zuccatelli o non Zuccatelli, non esistono bacchette magiche» dicevo in una conferenza telematica con alcuni conoscenti calabresi, tentando di placarne la rabbia.

«Ma quali bacchetta magica e bacchetta magica, chi Zuccatelli e Zuccatelli, cà è, comu sempri: ziccatillu. Puntu e basta».

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