giovedì, 28 Marzo, 2024
Società

Superenalotto, il jackpot da sogno

Superenalotto, sabato 20 luglio. Sulla rampa di lancio ci sono 192 milioni di euro. Sarà la vincita più alta di sempre che tormenta il variegato popolo degli scommettitori. Si calcola in 17 milioni i giocatori che sabato sera torneranno ancora più agguerriti a pronosticare numeri vincenti nel tentativo di stanare la Dea bendata. Per la statistica, tuttavia, è più facile affacciarsi alla finestra ed essere centrati da un meteorite proveniente dai confini della nostra galassia, che indovinare i sei numeri dell’estrazione.
Eppure si gioca e sempre di più. Si scommette per passione, per divertimento, per calcolo, per partecipare ad un rito collettivo. Ma sempre più spesso si gioca per povertà. Più aumenta il disagio economico e sociale, più si scommette nel tentativo di rovesciare la mala sorte. Ma in fin dei conti pur dannandosi l’anima, si vince poco o nulla mentre il banco ne esce sempre vittorioso. Si gioca anche per solitudine, così come si alza il gomito con l’alcol o si cercano emozioni forti con la droga, per dimenticare sofferenze e delusioni o per sentirsi diversi, sperando in un colpo di fortuna. Che non arriva.
Alla fine della fiera una parte di scommettitori, se ne contano 400 mila, si ritrova in un vicolo cieco, con la testa che pensa solo al gioco entrando nel tunnel della Ludopatia, con lo Stato che sborsa 50 milioni l’anno per cercare di curare chi del gioco d’azzardo ne ha fatto una malattia. Eppure rimane il fascino misterioso del gioco, attraente e oscuro, così abbagliante e palpitante quando si vince.
Sabato sera quindi sarà di nuovo una corsa, di nuovo tutti in gara, con le motivazioni più disparate, ma tutte legate dal denaro, si torna a scommettere per un montepremi da sogno, il mitico jackpot mai visto finora, salito a 192 milioni di euro tondi tondi. A chi non piacerebbe indovinare i sei numeri e cambiare totalmente vita? La molla che spinge a giocare è avere soldi per cambiare tutto, per “rimettersi in gioco”.
Opporsi al canto delle sirene del gioco è quasi impossibile: sono decine le forme di scommesse scintillanti e ammiccanti. Una serie sterminata di tentazioni: Gratta e vinci, lotterie, lotto e superenalotto, bingo, macchinette e slot machine, giochi on Line, scommesse sportive, ippica, calcio, videolottery , win for life, poker elettronici. Per l’azzardo si spende una cifra che tocca i 5 miliardi l’anno: una manovra finanziaria, il doppio di ciò che si spende per la sanità o per la scuola . Per rimanere al Superenalotto c’è chi ha calcolato le possibilità di indovinare la sestina vincente sono quasi nulle: solo 1 su 622.614.630.
C’è chi ha fatto raffronti di probabilità anche simpatici del tipo: è più probabile ricevere soldi da un Bancomat digitando un numero a caso, le possibilità di avere soldi sono: 1 su 90.000. Ma ai giocatori non importa, anzi nel tentativo di indovinare la sequenza dei numeri vincenti si organizzano serie legate a date di nascita, eventi personali, improvvise illuminazioni e sogni con numeri. Chi si occupa di statistica e cerca di capire cosa c’è nella mente dello scommettitore, mette in fila anche i numeri, chissà perché, meno giocati. Che riveliamo a beneficio di qualche controverso scommettitore. Sono: 46, 59, 79, 32, 60, 34, 76, 78, 62, 61.
A parte Cabale, Smorfie e Libro dei Numeri, chi vince sempre è l’Erario: la tassazione dei giochi in Italia è superiore al 50%. Nel 2016 e nel 2017 all’Erario è andata una cifra superiore a quanto rimasto nella filiera del gioco, ossia concessionari, ricevitori, gestori, etc. Inoltre ogni gioco, in caso di vincita, ha una tassazione diversa. È la “Tassa sulla Fortuna”, che può variare dall’8% al 12% e che sale in base alla vincita. Lo Stato però ha avuto anche la mano pesante per contrastare il gioco d’azzardo, nel 2018 sono state tagliate 140 mila newslot e oscurati oltre 7.200 siti di gioco illegali. Il settore degli apparecchi da intrattenimento, ha avuto una riduzione di almeno il 30% delle newslot in circolazione.
Le macchine tagliate sono state, al 30 aprile 2018 circa il 35%: si è passati da una rete di oltre 407mila macchine a una di 265mila. Una riduzione per arginare ciò che sfugge ai controlli ma anche per ridurre le possibilità di finire nella trappola del gioco d’azzardo. Da una indagine dell’Istituto superiore di Sanità, i giocatori problematici sono 400 mila, e lo scorso anno sono state 24 mila le persone trattate con i fondi per il gioco patologico di azzardo.
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