venerdì, 19 Aprile, 2024
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Feste, fiere e sagre. Si ritorna a visite, degustazioni e cene. Coldiretti: momento conviviale utile all’economia e ai produttori

Con un po’ di allegria per la ritrovata normalità la Coldiretti annuncia che c’è il via libera dalle regioni anche a sagre e fiere di Paese. Che secondo i dati degli organizzatori sono visitate ogni estate da circa 8 italiani su 10 che partecipano agli eventi enogastronomici e folkloristici locali organizzati da nord a sud che raccontano le bellezze della Penisola e le sue tradizioni. L’analisi è quella di Coldiretti/Ixe’ sugli effetti delle ordinanze regionali dalle regionali che in molti casi si sono avvalse della possibilità di anticipare le aperture nel rispetto del nuovo Dpcm dell’11 giugno.

Dalla Lombardia al Veneto, dall’Emilia Romagna alla Liguria, dalla Toscana alla Calabria fino alla Sicilia sono infatti numerose le regioni che secondo il monitoraggio della Coldiretti hanno deciso per la possibilità di organizzare fiere e sagre locali sul proprio territorio già a partire dall’inizio di questa settimana, nel rispetto delle linee guida sulle misure di prevenzione adottate dalla Conferenza Stato Regioni.

“Una mossa necessaria”, per Coldiretti, “per cercare di dare un impulso al turismo dopo i risultati poco incoraggianti del mese di giugno in cui appena 3,1 milioni di italiani hanno deciso di fare una vacanza, anche breve, meno della metà dello stesso periodo dello scorso anno (-54%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’”. Le presenze nazionali tuttavia, non riescono a colmare il vuoto lasciato dagli stranieri sui quali grava una pesante incognita con gli arrivi completamente fermi soprattutto per i turisti provenienti da Paesi extracomunitari come Giappone, Cina e Stati Uniti mentre segnali ancora deboli arrivano da Germania e Nord Europa.

“Le sagre sono dunque un’opportunità importante soprattutto in quei territori dove si sta tornando alla normalità per sostenere”, spiega Coldiretti, “la ripresa delle attività economiche ma anche per contribuire in modo determinante al turismo di prossimità per la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane alleggerendo gli affollamenti nei luoghi turistici più battuti, dal mare e nelle città d’arte.

Sagre, fiere e mercati di paese in Italia sono dedicate a ricorrenze storiche o religiose, ma soprattutto a prodotti tipici dell’enogastronomia locale che sono molto spesso al centro dei festeggiamenti che si concentrano in primavera, estate ed autunno”. Un momento conviviale alternativo che riguarda più spesso le aree interne meno battute dove si va a guardare, curiosare fra le bancarelle e magari anche acquistare qualcosa, spesso prodotti del territorio. Infatti il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

“Si tratta di manifestazioni spesso partecipate dagli agricoltori di Campagna Amica che offrono la possibilità di acquistare un alimento direttamente dal produttore ma”, sottolinea ancora la Coldiretti, “anche di conoscere non solo il prodotto, ma anche la storia, la cultura e le tradizione che racchiude dalle parole di chi ha contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale. Acquistare prodotti a chilometri zero direttamente dai produttori”, evidenzia la Confederazione, “è un segnale di attenzione al territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale”. Dalle riflessioni post chiusure forzate, emerge però anche la necessità di qualificazione delle sagre in Italia che si può avviare nella nuova fase,  infatti la svolta, per la Confederazione degli agricolturi diretti,  può essere sostenuta da una più forte presenza delle realtà economiche espressione del territorio come ad esempio la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari delle aziende agricole locali, che garantiscono identità e qualità al giusto prezzo.  Sulle attività agroalimentari e quelle della ristorazione puntano ora le attenzioni le imprese perché sono settori in espansione che incontrano io favore del pubblico e di qualsiasi condizione economica e di età.

“Il cibo è diventato il vero valore aggiunto di gite e vacanze Made in Italy con l’Italia che è leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico”, continua la Coldiretti, “grazie al primato dell’agricoltura più green d’Europa con 299 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e il primato della sicurezza alimentare mondiale, senza dimenticare”, conclude la Coldiretti, “le oltre 24 mila aziende agrituristiche italiane e gli oltre mille i mercati di Campagna Amica”.

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