sabato, 26 Luglio, 2025
Società

Dazi, trattativa a oltranza con gli Usa. E Bruxelles tiene pronte le tariffe da 93 miliardi

L’intesa sul 15% appare vicina, ma von der Leyen avverte: “Serve una soluzione soddisfacente per l’Europa"

Un accordo tra Ue e Usa sulla spinosa questione dei dazi doganali è “a portata di mano” secondo quanto dichiarato ieri da Olof Gill, Portavoce della Commissione europea per il Commercio. Durante un briefing con la stampa a Bruxelles, Gill ha confermato che le trattative sono in fase avanzata, aggiungendo: “Ora siamo concentrati sul trovare un accordo negoziato con gli Stati Uniti”.

Il nodo centrale della trattativa riguarda l’introduzione da parte americana di dazi unilaterali del 15% su alcune importazioni europee. Si tratta di un livello tariffario che include già una componente del 4,8% derivante dalla clausola della nazione più favorita, ma che suscita preoccupazione per il suo impatto potenziale su settori chiave dell’economia europea. La decisione finale spetterà al Presidente Donald Trump.

Nel frattempo l’Unione europea non resta con le mani in mano. Il Comitato Barriere Commerciali ha approvato ieri un pacchetto di contromisure che prevede l’introduzione di dazi fino al 30% su beni importati dagli Stati Uniti, per un valore complessivo di 93 miliardi di euro. La misura ha ricevuto il sostegno di 26 Stati membri su 27: solo l’Ungheria si è opposta.

“Tutti gli strumenti restano sul tavolo”

Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea

La decisione, maturata nel quadro della procedura ordinaria della comitatologia (l’insieme di procedure che possono essere seguite dalla Commissione europea per dare attuazione al diritto dell’Ue)riflette la determinazione dell’Ue a tutelare i propri interessi economici. La lista unificata dei controdazi non entrerà comunque in vigore prima del 7 agosto, ma rappresenta un segnale forte verso Washington.

“Vogliamo una soluzione negoziata, ma finché non sarà raggiunta, tutti gli strumenti restano sul tavolo” ha difatti spiegato la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, parlando da Pechino al termine del 25° summit Ue-Cina. Ha poi ha ribadito che l’obiettivo resta un’intesa equa e sostenibile, e ha confermato il coinvolgimento sia tecnico che politico nelle discussioni in corso con gli Stati Uniti.

Anche Trump ha lasciato aperto uno spiraglio, dichiarando da Washington che “se l’Unione europea accetterà di aprire alle imprese statunitensi, abbasseremo i dazi”.

Imprese e sindacati in allerta

PierPaolo Bombardieri, Presidente Uil
PierPaolo Bombardieri, Presidente Uil

Il clima di incertezza ha già lasciato il segno. Secondo Claudio Feltrin, Presidente di FederlegnoArredo, solo a maggio le esportazioni italiane verso gli Usa sono calate del 6,6%, pari a una perdita di circa 1,7 miliardi per il comparto arredamento: “Il 15% di dazi è un male minore rispetto all’incertezza. Ma se il dollaro continuerà a svalutarsi, come previsto, la situazione potrebbe diventare ingestibile”, ha avvertito. Preoccupazioni condivise anche dai sindacati. PierPaolo Bombardieri (Uil) ha lanciato l’allarme occupazionale: “Rischiamo tra i 50 e i 60mila posti di lavoro. Bisogna agire a livello europeo, ma anche nazionale, aumentando salari e consumi interni”.

Il ruolo di Giorgia Meloni resta al centro del dibattito politico. Acclamata negli Stati Uniti e ritratta in copertina dal ‘Time’ come “la leader che guida l’Europa”, il Primo Ministro è però nel mirino delle opposizioni. Francesco Silvestri (M5S) l’accusa di “sudditanza verso Trump”, mentre Matteo Renzi (Italia Viva) attacca frontalmente: “Altro che sovranità alimentare, i dazi ci faranno male e non si è visto un euro del bazooka da 25 miliardi”.Il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha cercato di smorzare i toni: “Prima di fasciarci la testa vediamo dove si va a sbattere. La trattativa è in corso e stiamo lavorando per un compromesso”.

Una partita geopolitica più ampia

Xi Jinping, Presidente Repubblica Popolare Cina
Xi Jinping, Presidente Repubblica Popolare Cina

Sul piano internazionale il confronto commerciale si intreccia con una più ampia ridefinizione degli equilibri globali. A Pechino von der Leyen ha insistito sul ruolo dell’Ue come promotrice del libero scambio, mentre il Presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato che “le attuali sfide dell’Europa non vengono dalla Cina” e ha esortato Bruxelles a mantenere aperti i mercati

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