“intensi combattimenti” nella regione di Kursk
Dopo la parziale riconquista delle posizioni in cui si erano infiltrate le forze russe, queste ultime sono tornate all’offensiva. Il tenente Andriy Kovalenko, capo del Centro ucraino per la lotta alla disinformazione ha scritto su Telegram: “Continuano intensi combattimenti nella regione di Kursk. La guerra lì è dinamica, con manovre tipiche di una zona boschiva. La situazione è molto fluida, quindi è importante non trarre conclusioni definitive. I combattimenti sono violenti e la situazione cambia continuamente. Inoltre, i corrispondenti militari russi stanno cercando di nascondere l’argomento sotto il tappeto perché le cose non vanno come vogliono loro”.
Kiev: “Nella notte abbattuti 24 droni russi su 28”
L’esercito russo ha attaccato l’Ucraina la notte scorsa con missili di tipo non specificato dalla regione di Belgorod e con 28 droni kamikaze dalla regione di Kursk e dall’area di Primorsko-Akhtarsk, 24 dei quali sono stati abbattuti. Lo ha reso noto l’Aeronautica militare di Kiev. I droni distrutti sono intercettati nelle regioni di Sumy, Poltava, Dnipro, Mykolaiv e Kherson, ha precisato l’Aeronautica, aggiungendo che altri due velivoli senza pilota nemici risultano dispersi in seguito alle contromisure di guerra elettronica intraprese.
Colpito deposito di petrolio nella Lugansk occupata
“La scorsa notte, è stato condotto un attacco contro un deposito di carburante e lubrificanti vicino alla città di Rovenky, nel territorio temporaneamente occupato della regione di Lugansk – si legge in un comunicato dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine. “Questa base immagazzinava petrolio e prodotti petroliferi, che venivano forniti, tra gli altri usi, all’esercito russo”.
Attacco russo a Kherson, violento incendio
Il capo dell’amministrazione militare della regione di Kherson, nell’Ucraina meridionale, Oleksandr Prokudin, ha reso noto, pubblicando su Facebook le immagini del rogo, che le truppe russe hanno attaccato il centro della città omonima. “Ieri pomeriggio le truppe di occupazione hanno attaccato un quartiere centrale di Kherson, sono stati colpiti alcuni magazzini ed è scoppiato un incendio – si legge nel messaggio -. A causa dei continui attacchi, i soccorritori hanno dovuto ritirarsi più volte in un luogo sicuro per poi tornare a spegnere l’incendio, che è stato completamente domato”. Non sono stati segnalati feriti o vittime.
Mosca, 47 droni ucraini intercettati stanotte su 3 regioni russe
I sistemi di difesa aerea hanno intercettato 47 droni ucraini su tre regioni russe e sul Mar d’Azov durante la notte, riferisce il Ministero della Difesa di Mosca citato dall’agenzia di stampa Tass. Le oblast interessate dagli attacchi dei velivoli senza pilotai ucraini sono state quelle di “Krasnodar, Kursk e Belgorod”, spiegano le autorità russe senza dare al momento notizia di vittime o danni particolari.
Mosca, un morto e 14 feriti nei raid ucraini di ieri su Belgorod
È di un morto e 14 feriti il bilancio di un raid aereo ucraino sulla città russa di Belgorod, vicino al confine con l’Ucraina. Lo ha dichiarato il governatore dell’oblast di Belgorod Vyacheslav Gladkov precisando che le vittime del raid erano tutti civili.
Ucraina, i russi avanzano e il fronte si sposta a Pokrovsk
Dopo la conquista di Vuhledar, i soldati di Mosca puntano su Pokrovsk, snodo logistico importante della regione, come evidenziato dal report di ISW. Nel Donbass il presidente Putin ha come priorità la conquista dell’intero territorio degli Oblast di Lugansk e Donetsk. Nella prima l’obiettivo è stato quasi raggiunto. Intanto, secondo il Financial Times, Kiev e i suoi alleati stanno valutando un possibile compromesso che prevede l’ingresso ucraino nella Nato in cambio di una soluzione diplomatica sui territori occupati dalla Russia.
Colpite centrali per l’industria bellica ucraina
L’aviazione e l’artiglieria russe hanno sconfitto le concentrazioni di militanti e l’equipaggiamento di 11 brigate delle forze armate ucraine in 19 distretti della regione di Kursk, ha riferito il Ministero della Difesa russo. L’esercito russo ha rivendicato ieridi aver colpito le infrastrutture energetiche che rifornivano il complesso militare-industriale dell’Ucraina. Secondo il Ministero della Difesa russo “l’aviazione tattico-operativa, i droni, le forze missilistiche e l’artiglieria hanno danneggiato le infrastrutture energetiche che garantivano il funzionamento del complesso militare-industriale”. “Gli attacchi dell’aviazione militare e il fuoco dell’artiglieria hanno distrutto concentrazioni di truppe ed equipaggiamento della 21a, 22a, 47a e 61a meccanizzata, 17a corazzata, 82a e 95a brigata d’assalto aereo, 1a brigata della Guardia Nazionale, così come la 103a, 112a e 129a brigata di difesa territoriale delle Forze Armate dell’Ucraina”. Inoltre, le forze aeree e missilistiche hanno effettuato attacchi nelle aree in cui erano concentrate le riserve di sette brigate delle forze armate ucraine in 13 distretti della regione di Sumy.
Financial Times: “Mosca lancia i missili sopra le centrali nucleari”
Il ministro ucraino dell’Energia, German Galushchenko, ha dichiarato al Financial Times che gli attacchi russi hanno costretto una centrale a chiudere il 26 agosto dopo aver colpito una sottostazione. Da allora, ha dichiarato, i missili russi hanno sorvolato sempre più spesso i tre impianti nucleari ucraini, che generano quasi il 60% dell’elettricità del Paese. “Si tratta di tre centrali nucleari in funzione”, ha dichiarato Galushchenko, aggiungendo che mentre l’impianto che è andato in ‘blackout d’emergenza’ si trovava nell’Ucraina centrale, gli altri due che sono stati presi di mira si trovano molto più a ovest, vicino al confine con l’Ue. La Russia, sostiene Kiev, fa volarei suoi missili sopra le centrali nucleari “ogni giorno”, facendo aumentare il rischio di incidenti atomici. Galushchenko ha affermato che il fatto che la Russia abbia preso di mira le sottostazioni collegate alle centrali nucleari dimostra che si tratta di un attacco calcolato. Nell’ultimo mese e mezzo, ha detto, “hanno cambiato le rotte dei loro droni e missili per andare vicino o sopra la centrale nucleare”. Mentre in passato tali eventi erano rari e avrebbero provocato denunce all’agenzia atomica delle Nazioni Unite, “ora stanno accadendo ogni giorno”
Zelensky: “Da tour dell’Europa ottenuti pacchetti per la difesa”
“Pacchetti per la difesa aerea, investimenti nella produzione di droni e altre armi per l’ Ucraina”: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha così sintetizzato su Telegram il suo giro delle capitali europee. Oltre a questi risultati, durante la sua “visita a Londra, Parigi, Roma e Berlino”, Zelensky ha “presentato i dettagli del Piano Vittoria ai nostri partner. Ora – conclude – lavoreremo a livello di squadra per rendere i nostri passi sul fronte e nella diplomazia piu’ forti possibile”.
Yurash “nuovo livello di fiducia reciproca”
Andrij Yurash, l’ambasciatore dell’Ucraina presso la Santa Sede, che ieri faceva parte della delegazione del proprio Paese in Vaticano, ha commentato positivamente su X l’udienza del Pontefice al presidente Volodymyr Zelensky: “È stato il 4/o incontro del presidente Zelensky con papa Francesco dal 2020 e il 3/o diretto della loro comunicazione in tempo di guerra: nuovo livello di relazioni tra Stati, nuovo livello di fiducia reciproca e possibilità di sollevare e discutere qualsiasi domanda, il che è così importante ora, quando l’Ucraina implementa la sua Formula di Pace e il Piano di Vittoria”.
Metsola: a fianco di Kiev per tutto il tempo necessario
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in un videomessaggio alla Festa del Foglio ha ribadito: “Siamo a fianco dell’Ucraina e lo saremo per tutto il tempo necessario: siamo al fianco dell’Ucraina perché siamo a favore di un ordine mondiale democratico. Forse abbiamo pensato che ci fossero linee sulla mappa che gli eserciti non avrebbero più attraversato ma se il piano di dieci giorni di Putin per prendere il controllo di Kiev fosse riuscito non si sarebbe fermato lì. La sua aggressione avrebbe continuato a erodere quello che abbiamo costruito con tanta fatica. Sappiamo che il costo dell’inazione sarebbe stato molto più alto, e spingeremo sempre per la pace, che deve essere giusta, con dignità e libertà”.
Contro estremismi soluzioni reali e pratiche
“Come riusciamo a sconfiggere gli estremismi? – ha continuato Metsola – Non rivendicando superiorità morale o ignorandoli, ma con le soluzioni, soluzioni reali e pratiche alle sfide che le persone devono affrontare, perché è così che si produce il cambiamento, senza compromettere i nostri valori. Con l’aumento di estremisti e populisti – ha aggiunto – e la crescente frammentazione della politica e della comunità, le nostre istituzioni democratiche sono sempre più minacciate e sottoposte a forte pressione. La mia risposta non è mai distruggere, ma costruire. Possiamo riconquistare l’entusiasmo per l’Europa. Possiamo dimostrare che la politica è una forza per il bene, un veicolo per far progredire la nostra società e la nostra comunità”.
Tajani: “Noi con l’Ucraina ma non siamo per la guerra a oltranza”
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, sempre intervenendo alla festa de Il Foglio, ha precisato: “Noi siamo amici dell’Ucraina, la sosteniamo dal punto di vista politico, dal punto di vista finanziario, dal punto di vista economico e dal punto di vista militare. Detto questo, non è che noi vogliamo la guerra a oltranza. Noi lavoriamo per costruire una pace che sia una pace giusta, cioè che garantisca l’indipendenza dell’Ucraina e la sua integrità”.
“La nostra posizione è sempre stata la stessa – prosegue Tajani -Noi siamo coerenti: parlare di pace non significa cambiare posizione. Tutti quanti vogliamo la pace, sarebbe illogico non farlo, quindi dobbiamo sempre lasciare aperti gli spazi della diplomazia. Non siamo guerrafondai e vogliamo che la guerra si concluda sia in Ucraina sia in Medio Oriente. Essere a favore della pace, non vuol dire chiedere la resa dell’Ucraina, è una cosa ben diversa”.
Isw: “Migliaia di soldati nordcoreani combattono a fianco della Russia”
L’Institute for the study of war (Isw), think tank americano che monitora quotidianamente il conflitto, ha dichiarato nel suo ultimo rapporto che migliaia di soldati nordcoreani si troverebbero già in Ucraina a combattere a fianco delle truppe russe e che prima di scendere sul campo di battaglia verrebbero addestrati in Russia. Tuttavia, l’Ucraina non ha rilevato alcuna unità militare nordcoreana che operi attivamente nel paese. Funzionari sudcoreani e ucraini hanno indicato che personale militare nordcoreano sta probabilmente operando nelle zone occupate dell’oblast di Donetsk. Si dice anche che un attacco missilistico ucraino nei pressi della città di Donetsk abbia ucciso diversi funzionari militari nordcoreani. Nel rapporto viene citato in particolare un funzionario ucraino che ha parlato di “diverse migliaia” di unità di fanteria nordcoreana che si stanno addestrando in Russia e che il comando militare russo potrebbe schierarli in prima linea in Ucraina entro la fine del 2024 o nelle zone di confine russe per alleggerire i ‘riservisti’ russi e consentire loro di combattere in Ucraina”. “Non è chiara l’entità del raggruppamento di forze nordcoreane che la Russia potrebbe schierare in prima linea o che potrebbe liberare le forze russe lungo il confine, ma questi scenari potrebbero anche favorire un invio maggiore di personale russo nelle operazioni offensive prioritarie in Ucraina e prolungare il culmine dell’operazione offensiva russa dell’estate 2024”, ha sottolineato Isw.