lunedì, 14 Ottobre, 2024
Esteri

Kiev. Oggi al voto risoluzione Ue su restrizione all’uso di armi a lungo raggio. Mosca, da Stoltenberg posizione pericolosa su missili in Russia

Oltre 100 droni ucraini su deposito armi a Tver, 13 feriti

Esplosioni sono state udite alla periferia di Kiev ed è scattata l’allerta aerea e in diverse regioni ucraine. I Russi continuano i raid con droni Shahed. La città russa di Toropec, nella regione di Tver, ha subito un massiccio attacco di almeno 100 droni, 13 feriti. Al voto oggi a Strasburgo risoluzione Ue sulla revoca alle restrizioni all’uso di armi occidentali.

La controffensiva russa a Kursk è stata fermata.

Un portavoce ucraino per la zona della regione di Kursk ha dichiarato ieri all’Afp la controffensiva russa è stata fermata, eche “migliaia” di civili si trovano nella zona dell’oblast russo controllata dalle forze ucraine.

Nuovi attacchi su infrastrutture energetiche di Sumy nella notte

Le forze russe hanno sferrato un nuovo attacco agli impianti energetici della città di Sumy, ha riferito l’amministrazione militare dell’omonima regione nel nord dell’Ucraina, precisando che nessuno è rimasto ferito. Nell’attacco sono stato utilizzati almeno 16 droni Shahed di fabbricazione iraniana, abbattuti dalla contraerea ucraina. le autorità locali hanno invitato la popolazione a ridurre il consumo di elettricità poiché “a seguito degli attacchi nemici, il sistema energetico della regione è sotto pressione”

Europarlamento invita Stati membri a revocare restrizioni uso armi, oggi voto

Il Parlamento Europeo torna a chiedere agli Stati dell’Ue di rimuovere le restrizioni all’uso delle armi inviate all’Ucraina, come già aveva fatto nel luglio scorso, e invita inoltre “tutti gli Stati membri ad aumentare i finanziamenti a favore dell’Ucraina e ad astenersi dal ridurre i propri contributi”. In un passaggio della risoluzione concordata dai principali gruppi politici che dovrebbe essere messa al voto oggi (19 settembre) a Strasburgo, l’Aula “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’uso dei sistemi d’arma occidentali consegnati all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo, che ostacolano la capacità dell’Ucraina di esercitare pienamente il proprio diritto all’autodifesa secondo il diritto pubblico internazionale e lasciano l’Ucraina esposta agli attacchi alla sua popolazione e alle sue infrastrutture”.

Sul tema dei negoziati per la pace, al punto 3, il testo “invita l’Ue e i suoi Stati membri ad adoperarsi attivamente per mantenere e ottenere il più ampio sostegno internazionale possibile all’Ucraina e a individuare una soluzione pacifica alla guerra che deve basarsi sul pieno rispetto dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, dei principi della politica internazionale legge, responsabilità per i crimini di guerra e il crimine di aggressione commessi dalla Russia, nonché risarcimenti russi e altri pagamenti per gli ingenti danni causati in Ucraina”.

Impegno attivo dell’Ue

La risoluzione “ribadisce la sua ferma convinzione che la Russia debba fornire una compensazione finanziaria per i danni causati in Ucraina accogliendo con favore la decisione del Consiglio di destinare le entrate straordinarie derivanti dai beni statali russi immobilizzati al Fondo di assistenza all’Ucraina e allo strumento per l’Ucraina, nonché la decisione del G7 di offrire all’Ucraina un prestito di 50 miliardi di dollari garantito da beni statali russi immobilizzati” e chiede inoltre “un impegno attivo dell’Ue nell’attuazione della formula di pace dell’Ucraina e nella creazione delle basi per lo svolgimento del secondo vertice di pace”.

Oltre 100 droni ucraini su deposito armi a Tver, 13 feriti

Droni lanciati dal Servizio di sicurezza ucraino (Sbu), dall’intelligence militare Gur e dalle forze speciali hanno distrutto un grande magazzino del principale dipartimento di missili e artiglieria del ministero della Difesa russo nell’insediamento di Toropets, nella regione di Tver. L’attacco è stato sferrato utilizzando più di cento droni d’attacco di fabbricazione ucraina. La distanza dell’obiettivo dal confine dell’Ucraina è di circa 500 chilometri.

Secondo Ukrinform, che cita una fonte dell’Sbu, il sito è usato per immagazzinare missili Iskander, missili tattici Tochka-U, bombe a guida aerea Kab e munizioni di artiglieria. Secondo la fonte, l’attacco ha causato massicce detonazioni e un incendio su un’area di 6 km, mentre le autorità locali hanno annunciato l’evacuazione dei civili.

Tredici persone sono rimaste ferite, riporta il ministero della Salute di Mosca, aggiungendo che i feriti sono stati ricoverati in ospedale in condizioni non gravi.

Teheran, buon rapporto con Mosca riduce l’impatto delle sanzioni

Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, durante un incontro a Teheran con il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Serghei Shoigu, dove ha anche affermato che “le relazioni tra Teheran e Mosca si svilupperanno in modo permanente, continuo e duraturo”, anche perché rafforzare le relazioni tra l’Iran e la Russia ridurrà l’efficacia delle sanzioni contro la Repubblica islamica. Durante il colloquio, Shoigu ha affermato che il presidente russo, Vladimir Putin, vuole fare sapere a Teheran che la cooperazione con Mosca riguardo a questioni regionali non è mutata e che “attende impazientemente” di incontrare Pezeshkian, a margine del vertice dei Brics in programma a Kazan, in Russia, a fine ottobre, riferisce Irna.

Mosca, da Stoltenberg posizione pericolosa su missili in Russia

Nei giorni scorsi il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg aveva minimizzato in un’intervista al Times ha respinto le minacce di Putin secondo il quale l’utilizzo da parte dell’Ucraina di missili a lungo raggio in territorio russo avrebbe rappresentato “una linea rossa”. Ieri il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha commentato: “Un desiderio così dimostrativo di non prendere sul serio una dichiarazione del presidente russo è una mossa miope e poco professionale. Questa è una posizione altamente provocatoria e pericolosa”.

Alla Duma ddl per cancellazione procedimenti penali per reclute e mobilitati

“è vero che numerosi imputati e condannati hanno firmato contratti per partecipare all’operazione militare speciale, ma è necessario formalizzare giuridicamente diversi aspetti”, ha dichiarato inoltre Peskov, in riferimento all’allargamento delle unità dell’esercito russo. È stato presentato infatti ieri alla Duma un disegno di legge che prevede l’esenzione da procedimenti penali per coloro che firmano per la recluta o che sono mobilitati e anche per consentire a chi è stato incriminato di firmare contratti con le forze militari.

No negoziato con Mosca né congelamento guerra

Il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato sul canale YouTube di RBC-Ucraina che Kiev non si lascerà convincere a negoziare con la Russia e non ci sarà nemmeno un congelamento della guerra. Podolyak, riferendosi alle richieste a Kiev di sedersi a un tavolo negoziale con Mosca, ha affermato ironico che: “Ad essere sincero, capisco che di tanto in tanto ci saranno tali ondate nei media occidentali,perché queste stesse persone sono giocatori di scacchi, dico con ironia”. E assicurando che non c’è alcuna pressione sull’Ucraina in questo senso, ha aggiunto: “Sono tutti seduti su una grande scacchiera ma si trovano a 10mila chilometri dalla guerra, non si rendono conto di cosa sia la Russia”.

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