“Mentre nel mondo c’è tanta gente che soffre per le calamità e la fame, si continua a costruire e vendere armi e a bruciare risorse alimentando guerre grandi e piccole. Questo è uno scandalo che la comunità internazionale non dovrebbe tollerare e contraddice lo spirito di fratellanza dei giochi olimpici appena iniziati. Non dimentichiamo che la guerra è una sconfitta”. Un durissimo attacco quello sferrato ieri dal Papa che, dopo il consueto Angelus domenicale, ha sollevato una dura critica verso l’industria delle armi e il continuo alimentare dei conflitti nel mondo. Parole, quelle di Francesco, che arrivano in pratica in un momento in cui il pianeta è testimone di un paradosso alquanto stridente: da parte ci sono popolazioni colpite da carestie e crisi umanitarie che lottano per la sopravvivenza, dall’altra ecco i fabbricanti ‘di morte’ che continuano a prosperare, investendo ingenti risorse nella produzione e vendita di munizioni.
Il valore della condivisione
Nel corso dell’Angelus come sempre recitato dal Palazzo Apostolico e dunque affacciato su una piazza San Pietro a dir poco rovente, il Pontefice ha invitato i fedeli a offrire anche quel poco che possiedono rifacendosi al miracolo dei pani e dei pesci ed evidenziando come un piccolo cenno possa avere un impatto straordinario quando è compiuto con fede e generosità: “Offrire è un gesto che può sembrare poca cosa, se pensiamo agli immensi bisogni dell’umanità, proprio come i cinque pani e i due pesci di fronte a una folla di migliaia di persone. Ma Dio ne fa la materia per il miracolo più grande che esista: quello in cui Lui stesso si rende presente in mezzo a noi, per la salvezza del mondo”. Il miracolo dei pani e dei pesci, insomma, insegna anche il valore di condividere. “Nella Messa è la Comunione, quando insieme ci accostiamo all’altare per ricevere il Corpo e il Sangue di Cristo: frutto del dono di tutti trasformato dal Signore in cibo per tutti. È un momento bellissimo, che ci insegna a vivere ogni gesto d’amore come dono di grazia, sia per chi dà sia per chi riceve”.
“Tutelare gli anziani”
Il Vescovo di Roma ieri, approfittando della Giornata mondiale dei nonni, ha posto l’accento su un tema dolorosamente attuale: l’abbandono degli anziani: “È una triste realtà alla quale non dobbiamo abituarci”, ha ammonito Bergoglio, ricordando la situazione critica in cui versano molti anziani, soprattutto durante le giornate estive, quando la solitudine può diventare insopportabile. Il Santo Padre ha espresso profonda preoccupazione per il crescente isolamento in cui si trovano molti nonni, spesso trascurati dalle loro famiglie e dalla società. Da qui l’invito rivolto a tutti a rafforzare l’alleanza tra giovani e anziani, sottolineando l’importanza del legame tra nipoti e nonni: “Molto del nostro futuro dipende da come i nonni e i nipoti impareranno a vivere assieme. Non dimentichiamo gli anziani. La giornata di oggi ci chiama ad ascoltare la voce degli anziani che dicono: ‘Non abbandonarmi’ e a rispondere: ‘Non ti abbandonerò’”.
Da segnalare infine il pensiero che il Santo Padre ha rivolto a favore delle vittime della grossa frana che ha travolto un villaggio del Sud Etiopia: “Assicuro la mia preghiera sono vicino a quella popolazione così provata e a quanti stanno portando soccorso”.