martedì, 3 Dicembre, 2024
Società

Famiglie italiane, cresce la richiesta di personale domestico. Previsti oltre 2,2 milioni di collaboratori entro il 2025

Secondo il terzo Paper del Rapporto 2024 “Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico” presentato da Assindatcolf e dal Centro Studi e Ricerche Idos, le famiglie italiane avranno bisogno del supporto di circa 2,288 milioni di unità di personale domestico entro il 2025 per soddisfare le esigenze di assistenza. Si prevede che di questi, 1,524 milioni saranno lavoratori stranieri mentre 764 mila saranno italiani. Il fabbisogno complessivo di oltre 2,2 milioni di personale domestico include non solo le famiglie che già impiegano collaboratori regolarmente, ma anche coloro che attualmente non hanno contratti e persone che vorrebbero assumere ma per vari motivi, inclusi quelli economici, non hanno ancora provveduto.

Il fabbisogno di badanti e colf

Nella ricerca, intitolata “Il fabbisogno di manodopera italiana e straniera nel comparto del lavoro domestico in Italia. Stima 2023-2025 per regioni”, si calcola che il fabbisogno di badanti sia di circa 1,25 milioni, di cui circa 713 mila stranieri e 312 mila italiani. La Lombardia si posiziona al primo posto con 141 mila lavoratori, seguita dalla Campania (98mila), Sicilia (97mila), Lazio (93mila) e Puglia (86mila). In termini di nazionalità, la Sardegna ha la percentuale più bassa di badanti straniere (meno del 19% del totale), seguita da Molise (45,6%), Calabria (48,3%) e Sicilia (48,4%). In Emilia-Romagna e Lombardia, invece, la quota di badanti stranieri si aggira intorno all’85%.

Per quanto riguarda le colf, nel 2025 si stima che oltre 1,26 milioni di famiglie avranno bisogno di collaboratori domestici, di cui circa 811 mila stranieri e 452 mila italiani. Lombardia e Lazio guidano la classifica regionale con 209 mila e 208 mila lavoratori rispettivamente, seguite dalla Sicilia (177mila), Campania (158mila) e Puglia (100mila).

Necessario l’aiuto delle istituzioni

Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, ha dichiarato che lo studio realizzato intende offrire a Governo, Parlamento e Regioni “una fotografia inedita sulle esigenze delle famiglie riguardanti l’assistenza domestica e il welfare”. La stima del fabbisogno considera anche coloro che vorrebbero assumere colf e badanti ma non possono permetterselo, evidenziando come il costo sia diventato un problema trasversale. Da anni, Assindatcolf chiede misure universali che non siano legate all’Isee o all’età, per aiutare tutte le famiglie a sostenere i costi del personale domestico sia dal punto di vista contributivo che delle retribuzioni.

Zini ha altresì sottolineato l’importanza di contrastare questa tendenza con politiche mirate, poiché attualmente il peso ricade interamente sui singoli individui. Per Assindatcolf, è necessario un impegno da parte delle Istituzioni per garantire un supporto adeguato alle famiglie che dipendono dai servizi di assistenza domestica, affrontando la problematica dei costi in modo globale e sostenibile per tutti.

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