lunedì, 17 Giugno, 2024
Economia

Il Cdm approva il decreto ‘Salva casa’, stop al Redditometro

Edilizia norme più flessibili. Salvini: buonsenso. Meloni: fisco, studiare norme sulla grande evasione

Il Cdm ha approvato ieri il decreto legge ‘Salva casa’, una misura proposta dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, volta a introdurre urgenti semplificazioni in materia edilizia e urbanistica. L’obiettivo è ‘liberare’ gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilità e talora preclude l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi. Il decreto interviene solo nelle casistiche di minore gravità, incidendo sulle cosiddette lievi difformità. In particolare su quelle formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile; sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione; sulle parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della cosiddetta ‘doppia conformità’.

“Decreto di buonsenso”

Fautore di questo dl, il leader della Lega Matteo Salvini che ha parlato di un decreto di buonsenso che regolarizza piccole difformità, liberando gli uffici comunali da milioni di pratiche edilizie e restituendo il pieno utilizzo degli immobili ai legittimi proprietari. Secondo Salvini, il ‘Salva casa’ risponde a una necessità concreta di semplificazione e rappresenta un passo avanti verso una gestione più efficiente e rapida delle questioni edilizie nel Paese: “Sono molto soddisfatto, è un intervento che entrerà nelle case di milioni di italiani in maniera positiva e risolutiva, taglia i tempi della burocrazia, è culturalmente una rivoluzione culturale. Passiamo dal silenzio rigetto al silenzio assenso, penso che questo sia al passo con la modernità”, le sue parole.

Alcune misure

Tra le misure, l’inserimento nel criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, l’ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, la semplificazione dell’accertamento di conformità eliminando la doppia conformità (che d’ora in poi verrà richiesta solo nei casi più gravi) e la fine del paradosso del silenzio rigetto, con l’introduzione del silenzio assenso: vale a dire che se l’amministrazione non risponde, entro i termini prestabiliti, l’istanza si considera accettata. Viene semplificato inoltre li cambio di destinazione d’uso di singole unità immobiliari, nel rispetto delle normative di settore e di eventuali specifiche condizioni comunali.

“Ci sono interventi sulle piccole irregolarità che riguardano la vita di tutti i giorni: tutto ciò che c’è all’interno delle abitazioni, non è un condono sugli esterni”, ha dichiarato Salvini, aggiungendo che ora l’obiettivo è che la gente possa andare nei Comuni a pagare quanto devono: “In questa maniera i municipi liberano i loro uffici da pratiche che sono stimate in 4 milioni. Si tratta di una grande opera di semplificazione e sburocratizzazione”.

Redditometro

Durante il Consiglio dei Ministri, il Viceministro all’Economia Maurizio Leo ha presentato una relazione dettagliata sul redditometro, lo strumento di controllo fiscale utilizzato per verificare la coerenza tra le spese sostenute dai contribuenti e i redditi dichiarati. La relazione arriva in seguito alla sospensione del redditometro avvenuta attraverso un atto di indirizzo, dopo che era stato introdotto con un decreto ministeriale lunedì scorso in Gazzetta Ufficiale. Nella stessa seduta, il Cdm ha dato il via libera a un decreto legislativo che prevede la riduzione delle sanzioni fiscali. “Sul redditometro c’è stato un chiarimento e l’intera maggioranza si è impegnata a rileggerlo scrivendolo a più mani. Stiamo parlando di un triste ricordo del passato”, ha spiegato Salvini. La decisione del premier Giorgia Meloni: “Ho sospeso la norma sul redditometro perché la voglio vedere meglio. Bisogna ragionare nel merito della norma migliore che sia efficace sulla grande evasione, sui fatti intollerabili, e per garantire il cittadino”.

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