giovedì, 2 Maggio, 2024
Ambiente

Nevediversa 2024, impianti sci chiusi: per Legambiente “dati allarmanti”

Centinaia di impianti temporaneamente bloccati o aperti a singhiozzo

I dati del report Nevediversa 2024 di Legambiente rivelano una situazione preoccupante: 177 gli impianti temporaneamente chiusi nella Penisola (più 39 unità rispetto al report 2023), di cui 92 sull’arco alpino e 85 sull’Appennino. Salgono a 93 gli impianti aperti a singhiozzo (più 9 rispetto al report dello scorso anno). 55, si concentra sugli Appennini. Altro dato in crescita è quello delle strutture dismesse che raggiungono quota 260 (erano 249 nel report precedente) di cui 176 sulle Alpi e 84 sulla dorsale appenninica; e quello degli impianti sottoposti al cosiddetto “accanimento terapeutico”, 241 quelli censiti da Legambiente (più 33 unità) che sopravvivono solo con forti iniezioni di denaro pubblico. Il grosso, 123, sugli Appennini.

Cresce innevamento artificiale

Dati “allarmanti”, sostengono gli ambientalisti, “a cui va aggiunta la crescita dei bacini idrici per l’innevamento artificiale: 158 quelli censiti (più 16 rispetto al report 2023) di cui la gran parte in questo caso, ben 141, sulle Alpi, e il restante, 17, sulla dorsale appenninica.” Sul fronte finanziamenti, per aiutare il settore sono 148 i milioni di euro destinati lo scorso anno dal Ministero del Turismo per l’ammodernamento degli impianti di risalita e di innevamento artificiale a fronte dei soli quattro milioni destinati alla promozione dell’ecoturismo. E se si guarda alle singole regioni si scopre che finanziamenti per la neve artificiale non accennano a diminuire.

Fondi erogati

Alcuni esempi: in Piemonte, stando ai dati Arpa Piemonte, il trimestre appena terminato è stato l’inverno più caldo degli ultimi settanta anni con una media regionale di 4.5°C, quasi 3°C in più rispetto alla norma del trentennio di riferimento 1991-2020. Nonostante ciò, in Piemonte, dove i fondi erogati sono tra i più trasparenti e tracciabili, ammontano a 32.339.873 di euro i contributi previsti per il biennio 2023-2025 (contro i 29.044.956 di euro del biennio 2022-2024). In Emilia-Romagna, ad esempio, la stagione 2023/24 è iniziata con 4milioni e 67mila euro stanziati dalla Regione per indennizzare le imprese del turismo invernale danneggiate dalla scarsità di neve. Ricordiamo inoltre anche il finanziamento a fondo perduto di 20 milioni di euro per il nuovo impianto di risalita verso il lago Scaffaiolo.

Consumo ingente di acqua

Legambiente ritiene che bisogna “puntare ad un turismo invernale più sostenibile e dolce che rappresenta il futuro della montagna. L’innevamento artificiale comporta ingenti consumi d’acqua, forte dispendio di energia, oltre alla realizzazione di più bacini per l’innevamento e quindi un consumo di suolo in territori di pregio naturalistico”.

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