venerdì, 3 Maggio, 2024
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Mosca cerca 300 mila soldati e minaccia Tokyo perché dà i Patriot agli ucraini

Nuovi attacchi ucraini su raffinerie russe nonostante l'invito Usa a non farlo

L’Ucraina, nonostante il suggerimento degli Stati Uniti di non attaccare raffinerie russe, ha preso di mira due stabilimenti nella regione di Samara. Secondo il governatore Dmitry Azarov, “nella notte sono stati sferrati attacchi con droni contro raffinerie nella regione” ed è scoppiato un incendio nell’impianto di Kuibyshev. Il governatore precisa che “non ci sono vittime” e “l’incendio è stato spento”. Un altro attacco sarebbe stato respinto ed era diretto contro la raffineria di Novokuibyshevsk. Secondo il governo inglese gli attacchi hanno ridotto del 10% le capacità produttive delle raffinerie russe. Sull’altro fronte l’esercito russo ha dichiarato di aver preso il controllo del villaggio ucraino di Ivanivske, vicino a Bakhmut, il che costituirebbe una nuova avanzata in un’area importante. Le forze di Mosca hanno “liberato il villaggio di Krasnoye”, l’antico nome russo della città di Ivanivske, ha detto il ministero della Difesa russo. L’esercito russo sta martellando la regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina, che nelle ultime settimane è stata presa di mira da numerosi incursioni di droni e attacchi che hanno provocato decine di morti in una settimana. “E’ stata una mattinata difficile”, ha scritto Vyacheslav Gladkov, governatore della regione. Gli attacchi, avvenuti all’alba, hanno danneggiato diversi edifici residenziali.

Attacchi informatici da Kyïv

Sul fronte delle guerre non guerreggiate, secondo fonti dell’intelligence ucraina, sono in corso attacchi informatici ai server delle autorità della Federazione russa: sarebbero stati bloccati i siti www.avard.gov.ru, www.gov.ru (il sito principale) e il server finale fso.gov.ru. Mentre il Ministero della Difesa russo intende inviare altri 300.000 soldati in guerra in Ucraina nel contesto del piano di lanciare un assedio a Kharkiv. Lo riferisce il quotidiano indipendente Verstka, citando quattro fonti dell’amministrazione Putin e dei governi regionali, nonché un impiegato di alto rango del Ministero della Difesa. Secondo quanto riferito, le autorità russe si concentreranno principalmente sulla mobilitazione dei riservisti per raggiungere queste cifre, ma cercheranno anche di fare pressione sui coscritti il cui servizio militare sta finendo affinché firmino contratti. Tuttavia, Verstka osserva che gli arruolamenti probabilmente non si limiteranno a queste misure.

I Patriot dal Giappone

Il nuovo ambasciatore russo in Giappone, Nikolai Nozdrev, ha avvertito Tokyo di gravi conseguenze nel caso in cui i sistemi missilistici Patriot fabbricati su licenza statunitense in Giappone finiranno in Ucraina. Lo ha riferito l’agenzia Ria Novosti, citando il diplomatico. Nozdrev ha affermato che Mosca sta osservando da vicino la destinazione delle esportazioni di armi giapponesi dopo che l’esecutivo conservatore, nel 2023, ha allentato le regole sulla vendita all’estero di armamenti. “Vigileremo attentamente per assicurarci che i Patriot consegnati non saranno utilizzati in Ucraina, perché se ciò dovesse accadere, ci saranno gravi conseguenze per le relazioni bilaterali tra i due Paesi, comprese nostre misure di ritorsione”, ha detto Nozdrev. Oltre ai missili antiaerei Pac-2 e i missili da crociera, il Giappone prevede di fornire anche i Pac-3 progettati per intercettare i missili balistici. Invece il Ministero della Difesa britannico ha annunciato l’intenzione di fornire all’Ucraina moderni droni e sistemi di difesa aerea per un valore di 60 milioni di sterline.

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