sabato, 27 Aprile, 2024
Attualità

Il Papa dopo l’invito a negoziare: “Cessino le ostilità”. Critiche dai cattolici ucraini. Kuleba: venga a Kyiv

Ambasciata ucraina presso la santa sede: "Mosca rispetti la nostra integrità territoriale"

Le guerre hanno sempre dell’imponderabile e questa volta l’imponderabile si è concretizzato con le parole di Papa Francesco che è tornato a parlare di pace in un mondo affannato a produrre armi e morte di “migliaia di innocenti”. Ieri all’Angelus ha chiesto preghiere “per la pace nella martoriata Ucraina e in Terra Santa. Cessino al più presto le ostilità che provocano immani sofferenze nella popolazione civile.” “Dobbiamo fare come Gesù”, ha spiegato: “non è venuto a condannare, ma a salvare.” Un certo “scandalo” l’hanno provato le parole del Santo Padre nell’intervista concessa al giornalista Lorenzo Buccella della Tv Svizzera. Alla domanda: “in Ucraina c’è chi chiede il coraggio della resa, della bandiera bianca. Ma altri dicono che così si legittimerebbe il più forte. Cosa pensa?” ha risposto: “è un’interpretazione. Ma credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore”. Papa Francesco è stato il primo a denunciare una “terza guerra mondiale a pezzi” e teme un conflitto nucleare perché sa che l’imponderabile è sempre dietro l’angolo; nessuno finora, nelle grandi tragedie umane, ha mai previsto nulla prima che accadessero le grandi tragedie.

Bandiera bianca e bandiera ucraina

Il Santo Padre parlava ai leader ucraini e dall’Ucraina è arrivata la risposta: “È molto importante essere coerenti! Quando si parla della terza guerra mondiale, che abbiamo ora, è necessario imparare le lezioni dalla seconda guerra: qualcuno allora ha parlato seriamente dei negoziati di pace con Hitler e di bandiera bianca per soddisfarlo? Quindi la lezione è solo una – scrive l’ambasciata ucraina in una nota – se vogliamo finire la guerra, dobbiamo fare di tutto per uccidere il Dragone!” . Il Presidente Zelensky è stato ancora più diretto: “la follia russa deve perdere questa guerra. Faremo di tutto per questo.”

Russia: il Papa parlava all’Occidente

Dalla Russia la lettura delle parole del Papa hanno anche un altro risvolto. Maria Zakharova, portavoce del ministero dell’Estero, sostiene che il Pontefice non sta parlando a Kiev, ma all’Occidente, che usa l’Ucraina come “uno strumento” per le sue “ambizioni.” “Per come la vedo io – ha sottolineato la portavoce – il Papa chiede all’Occidente di mettere da parte le sue ambizioni e ammettere che si è sbagliato”. Quanto alla Russia, “noi non abbiamo mai bloccato i negoziati”, riferendosi a quelli iniziati nella primavera del 2022 in Turchia, poi finiti nel nulla perché osteggiati “sotto la pressione di Boris Johnson”, allora primo ministro britannico. Comunque all’orizzonte non si vedono bandiere bianche: “la nostra bandiera è gialla e blu. Questa è la bandiera con la quale viviamo, moriamo e vinciamo. Non alzeremo mai altre bandiere” ha scritto su X il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba commentando le parole del Papa e invitandolo a recarsi in Ucraina.

L’anno scorso il Papa aveva già tentato una “missione di pace” inviando il cardinale Matteo Zuppi a Kiev, a Mosca, poi anche a Washington e Pechino. In Ucraina non è stata possibile una mediazione diretta, rifiutata anzitutto da Zelensky, ma ha ottenuto la restituzione di alcuni dei bimbi ucraini deportati in Russia.

Le critiche anche dai cattolici

Per il Presidente della Lettonia Edgars Rinkevics: “non bisogna capitolare di fronte al male, bisogna combatterlo e sconfiggerlo”. Ancora più esplicite le affermazioni del Presidente dell’Associazione cristiana degli Ucraini in Italia Oles Horodetskyy: “le parole di Papa Bergoglio sul “coraggio di alzare la bandiera bianca”, sul “negoziare quando vedi che sei sconfitto” sono sconvolgenti, imbarazzanti e profondamente offensive nei confronti di un popolo che da oltre due anni cerca di sopravvivere alla terribile e criminale aggressione russa. Alla richiesta di arrenderci del boia del Cremlino rispondiamo con la resistenza.” Per i cattolici ucraini ora “il male è la Russia”. Mentre il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski ha dichiarato: “che ne dite, per equilibrio, di incoraggiare Putin ad avere il coraggio di ritirare il suo esercito dall’Ucraina? La pace si realizzerebbe immediatamente senza bisogno di negoziati”.

Libri pieni di rivelazioni

Ieri è stato abbondantemente divulgato dagli Stati Uniti l’uscita di un nuovo libro del giornalista David Sanger (“New cold wars”) che ricostruisce alcuni fatti di questi ultimi due anni. C’è un passaggio dove si racconta che il 6 ottobre 2022, quando l’esercito russo stava ripiegando in Crimea per la forte reazione ucraina, il Presidente Putin minacciò l’uso di armi atomiche tattiche incolpando l’Ucraina dell’intenzione dell’uso di un’arma “sporca” che emette scorie radiologiche. Il Presidente Biden ha raccontato tutto mentre era a una serata di esponenti dell’establishment politico ed economico americano nella casa newyorchese per ammirare la collezione d’arte di James Murdoch, “il figlio liberal e ribelle” del magnate dell’editoria mondiale. “Lo conosco piuttosto bene” avrebbe detto il capo della Casa Bianca ai coinvitati democratici che avevano pagato profumatamente per partecipare, almeno secondo la ricostruzione del libro, “il Presidente russo non scherza quando parla della possibilità di utilizzare armi nucleari tattiche o armi biologiche o chimiche come ultima risorsa.” Così da Washington si attivò un piano diplomatico mobilitando Blinken, Austin III e Sullivan e avvertendo anche il leader cinese Xi Jinping e anche con colloqui diretti tra il direttore della Cia, William Burns, e il capo dell’Fsb Sergej Naryshkin il quale rassicurò che “Putin non intendeva affatto usare armi nucleari.” . Un racconto simile l’ha fatto anche James Sciutto, ex funzionario governativo e corrispondente della Cnn per la sicurezza nazionale americana, nel suo libro appena pubblicato: “Il ritorno delle grandi potenze”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Ucraina, il piano cinese è troppo inclinato 

Giuseppe Mazzei

L’Unicef: “Aumento del 40% dei bambini uccisi in attacchi in Ucraina”

Paolo Fruncillo

Papa: “L’Ue trovi coesione sulla gestione dei migranti”

Redazione

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.