mercoledì, 1 Maggio, 2024
Attualità

Macron alza i toni: “Russia inarrestabile, non siamo codardi”. Mosca: aerei francesi sul Mar Nero

Ucraina. Praga: acquistare munizioni da Paesi extra-Ue

Sul fronte ucraino gli scenari si complicano sempre di più e si fanno anche sempre più inquietanti dopo che il Presidente francese Macron ha ipotizzato un intervento di aiuti da truppe di terra, dopo che sono state divulgate le intercettazioni di militari tedeschi e il Cancelliere Scholz ha ribadito la sua contrarietà alla proposta di Macron e dopo che il Presidente Putin è tornato a parlare di “armi nucleari”. Da ogni dove si soffia sul fuoco e sembra rimasto soltanto Papa Francesco a invocare parole e azioni per la pace. Ieri caccia Su-27 delle Forze aerospaziali russe hanno intercettato e scortato un aereo Awacs e due caccia dell’aeronautica francese sul Mar Nero, impedendo loro di violare il confine di stato della Federazione Russa. Non sembra ci sia stata nessuna violazione delle norme internazionali.

Macron e Pavel: il piano per i proiettili

Macron non demorde e pur avendo precisato che riguardo le truppe di terra stava parlando soltanto di ipotesi, sarebbe anche pronto ad annunciare, già questa settimana, un impegno a sostenere la proposta ceca di rifornirsi di centinaia di migliaia di proiettili d’artiglieria da paesi al di fuori dell’Unione europea per sostenere lo sforzo bellico dell’Ucraina. Anche Germania, Paesi Bassi e Danimarca sostengono il piano. Il mese scorso, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il presidente ceco Petr Pavel ha dichiarato che il suo paese aveva individuato 500.000 proiettili da 155 mm e 300.000 proiettili da 122 mm che avrebbero potuto essere consegnati nel giro di poche settimane se i fondi fossero stati resi disponibili. “Ci stiamo certamente avvicinando a un momento nella nostra Europa in cui sarà opportuno non essere codardi”, ha detto il Presidente francese parlando agli espatriati francesi che vivono a Praga. Macron ha dichiarato che la Francia e la Repubblica Ceca sono “ben consapevoli che la guerra è tornata sul nostro suolo (in Europa), che alcune potenze diventate inarrestabili estendono ogni giorno di più la loro minaccia di attaccarci, e che dovremo essere all’altezza della storia e del coraggio che essa richiede”.

L’Ue pronta al peggio

L’Unione europea è tornata a valutare “molto attentamente l’impatto di eventuali sanzioni contro il settore energetico nucleare russo”. Lo scrive la commissaria per l’Energia, Kadri Simson, in risposta a un’interrogazione parlamentare del Partito popolare europeo sulla situazione a Zaporizhzhia, non escludendo nuove misure nei confronti di Mosca dopo quelle già adottate mirate a petrolio e carbone. Bruxelles si dice pronta al peggio nel caso di un disastro nucleare alla centrale di Zaporizhzhia. La Commissione “ha rafforzato la preparazione in caso di incidenti radiologici e condotto attività di modellizzazione per valutare l’impatto di un incidente nucleare in Ucraina” e collabora con i Ventisette “in caso di emergenza radiologica o nucleare”.

Cpi: mandati per ufficiali russi

La Corte penale internazionale ha spiccato due mandati di arresto nei confronti di due ufficiali russi, Sergei Ivanovich Kobylash e Viktor Kinolayevich Sokolov, per presunti crimini di guerra e contro l’umanità commessi almeno dal 10 ottobre 2022 fino almeno al 9 marzo 2023 in Ucraina. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con soddisfazione la decisione: “ogni comandante russo che ordina di colpire i civili ucraini e le infrastrutture critiche deve sapere che sarà fatta giustizia. Ogni responsabile di tali crimini deve sapere che sarà chiamato a risponderne.”

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