venerdì, 24 Gennaio, 2025
Società

Qualità e sicurezza dei prodotti venduti a prezzi irrisori. L’analisi di Altroconsumo

Un morbido pullover a righe, in 100% poliestere, costa 11,58 euro. Una trapunta matrimoniale a tre strati, imbottita di 100% poliestere, costa 26,49 euro. Dieci paia di comodi calzini, in 100% poliestere, costano 2,48 euro. Questi articoli sono in vendita su ‘Temu’, l’ormai rinomato sito e-commerce cinese che vende a prezzi estremamente convenienti, accompagnato dallo slogan “compra da miliardario”. Ad aver contribuito al suo successo sono la presenza martellante sui social media e i maxi sconti. Altroconsumo ha acquistato e valutato 28 prodotti tra cui giocattoli, gadget e cosmetici, rilevando diversi problemi di etichettatura e di fabbricazione che possono mettere a rischio anche la sicurezza degli acquirenti. “Li abbiamo segnalati al Ministero delle Imprese e del Made in Italy”, si legge nella pubblicazione di Altroconsumo, l’organizzazione che si pone come obiettivo di informare e tutelare i consumatori. “In attesa di un riscontro dalle autorità, Temu conferma di averli eliminati dalla piattaforma – aggiunge l’Associazione – le procedure d’acquisto sono piuttosto snelle ma, in caso di reso, i tempi di rimborso sono troppo lunghi”.

Presenza assillante sui network

“Ciò che ha contribuito al successo di Temu è stata anche la sua presenza martellante in rete”, spiega Altroconsumo. “Chiunque bazzichi su un qualsiasi social network si sarà probabilmente imbattuto più volte in campagne pubblicitarie tra le più disparate: gadget di vario tipo, utensili per l’auto o la cucina, capi di abbigliamento o cosmetici. Come verificato su altre piattaforme, però, ciò che si nasconde dietro ai prezzi così bassi è spesso una qualità alquanto scarsa che potrebbe mettere a rischio anche la nostra sicurezza. Come conferma anche una nostra inchiesta sulla sicurezza dei palloncini, ci sono sostanze e materiali utilizzati nella produzione che possono comportare anche problemi relativi alla sicurezza dei prodotti che spesso non rispettano le normative dell’Unione europea (come conferma un’altra recente analisi)”.

Le valutazioni

Altroconsumo ha acquistato 28 prodotti selezionati tra le categorie che “potenzialmente presentano più problemi, tra cui anche giocattoli per bambini, caschi (come quelli da utilizzare sui monopattini elettrici) e prodotti cosmetici”, con il risultato di “una prima impressione generale è che i prodotti ricevuti abbiano, in linea generale, una qualità piuttosto bassa”. Su 15 prodotti, “abbiamo riscontrato una o più non conformità rispetto alle norme vigenti – dichiara Altroconsumo – sono fuori legge o non dovrebbero essere venduti sul mercato europeo. In diversi casi abbiamo constatato la mancanza della marcatura CE o la sua contraffazione: questo potrebbe già bastare per disporre il ritiro dei prodotti, la non corretta etichettatura è un altro segnale che indica una scarsa attenzione del produttore rispetto alle norme europee. È il caso di un orsetto di peluche e di alcuni articoli di cancelleria, come le gomme per cancellare (in entrambi i casi quindi articoli destinati ai bambini), tutti prodotti che presentano non solo problemi di marcatura e di etichettatura, ma anche non conformità gravi rispetto alle normative di sicurezza dei giocattoli (EN 71) come la presenza di piccoli pezzi che potrebbero portare al soffocamento”.

Gli ingredienti nei cosmetici?

Inoltre, su 13 cosmetici acquistati tra cui creme, prodotti make-up “in tutti i casi abbiamo riscontrato almeno una non conformità – evidenzia Altroconsumo – La maggior parte dei prodotti (9 su 13) non riporta l’elenco degli ingredienti oppure lo riporta solo parzialmente. Oltre a non rispettare un obbligo di legge, la mancanza di queste informazioni è grave perché i cosmetici potrebbero contenere sostanze vietate in Europa o, anche se non vietate, comunque pericolose per alcune categorie di persone”. L’Associazione dei consumatori ha anche rilevato problematiche legate alla mancanza di numeri di lotto e infine, nessun cosmetico “rispetta la normativa specifica italiana che prevede l’etichettatura ambientale per lo smaltimento degli imballaggi in vigore da gennaio 2023”.

Tempistiche di rimborso

L’analisi realizzata da Altroconsumo ha preso in considerazione la qualità dei prodotti ricevuti da Temu, ma anche le procedure di acquisto previste, risultate abbastanza veloci e intuitive. I tempi di consegna indicati nell’e-commerce sono stati effettivamente rispettati. Per quanto riguarda le procedure di reso, invece, in particolare nelle tempistiche relative al rimborso, Altroconsumo ha riscontrato delle criticità. Le norme del Codice del consumo prevedono che il rimborso sia effettuato entro 14 giorni dalla comunicazione di recesso. “Nel nostro caso queste tempistiche non sono state rispettate – si legge nella pubblicazione diffusa da Altroconsumo – il rimborso è avvenuto dopo 29 giorni dalla comunicazione del recesso e dopo 25 giorni dal momento in cui il pacco è stato affidato al corriere per la restituzione”.

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